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Gioia Tauro: operazione "Maestro". In carcere 26 persone

22 dic 2009
Una maxi operazione coordinata dalla Procura di Reggio Calabria in collaborazione con la DIA, i ROS dei carabinieri di Roma e l’Ufficio Dogane. In manette 26 persone, il 27 esimo risulta irreperibile. Stroncato un gigantesco giro d’affari, nell’import dalla Cina di capi di abbigliamento contraffatti. Circa 10 mila container all’anno, per un valore di svariate decine di milioni di euro. Agli arresti anche due funzionari della Dogana di Gioia Tauro, il porto calabrese dove la mafia cinese stava pensando di trasferire il cuore dei suoi traffici per l’Europa. Qui i controlli erano pressoché inesistenti, grazie alla connivenza del direttore dell’Ufficio Dogana e del funzionario, minori anche le spese. Decine di migliaia di euro sottratti al fisco per ogni container spedito. Su tutto vigilavano due potenti clan della n’drangheta: i Molè e i Pesce, di cui alcuni boss e affiliati sono stati arrestati stamane. E’ a loro che andava una parte del denaro evaso. A controllare l’operazione un imprenditore, Cosimo Virgilio, considerato in odore di mafia. Gioia Tauro è da anni al centro delle attenzioni della malavita. Circa un anno fa i magistrati avevano scoperto gli interessi del clan Molè ma anche dei Piromalli e Alvaro, nella gestione dei servizi.
Fra gli indagati dell’operazione denominata “Maestro” anche due persone che risultano avere recapito a San Marino: Angelo Boccardelli e Giorgio Hugo Balestrieri. Entrambi con indirizzo a Domagnano, in via Radolfo da Castiglione al numero 8, dove aveva sede la Fondazione Giacomo Maria Ugolini – Ambasciatore. Un’ente di diritto Sammarinese di cui Balestrieri era Presidente e Boccardelli Presidente emerito. Boccardelli, infatti, è stato per anni l’assistente dell’ex ambasciatore di San Marino in Egitto e Giordania, Giacomo Maria Ugolini, scomparso nel gennaio del 2006. Balestrieri vivrebbe negli Stati Uniti

Sergio Barducci

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