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Migliaia i fedeli raccolti a San Pietro per la benedizione "Urbi et Orbi" del Papa

25 dic 2009
Quest’anno, però, la folla ha atteso il Papa con un pizzico di apprensione dopo che ieri una donna lo aveva spintonato a terra prima della messa natalizia. Ma Ratzinger si è mostrato sereno e in salute e ha recitato come da tradizione messaggi di auguri in varie lingue: quest’anno 65, una in più dell’anno scorso, il kazako. "La nascita di Cristo rechi in ciascuno nuova speranza e susciti generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale - ha detto rivolto all’Italia - contemplando la povera e umile grotta di Betlemme, le famiglie e le comunità imparino uno stile di vita semplice, trasparente e accogliente, ricco di gesti di amore e di perdono". Il Papa ha poi ricordato che "la chiesa è solidale con coloro che sono colpiti dalle calamità naturali e dalla povertà anche nelle società opulente. La chiesa annuncia ovunque il vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l'indifferenza, talvolta ostile, che anzi le consentono di condividere la sorte del suo maestro e signore". “La chiesa non ha paura”. Poi un monito contro l'aborto e per la tutela di ogni vita umana. Ratzinger ha invitato a superare gli egoismi, in Europa e in America del nord per "promuovere il bene comune e rispettare le persone più deboli, a cominciare da quelle non ancora nate".

Monica Fabbri

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