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Rimini: bimbo senegalese tornerà a camminare con l'aiuto dell'ortopedia dell'"Infermi"

19 ott 2014
Rimini: bimbo senegalese tornerà a camminare con l'aiuto dell'ortopedia dell'"Infermi"
Rimini: bimbo senegalese tornerà a camminare con l'aiuto dell'ortopedia dell'"Infermi"
Per un bimbo senza gambe la vita è di sicuro un’avventura complicata e difficile. Se quel bimbo vive in Senegal, in condizioni economiche difficilissime, la vita può diventare una tragedia. L’associazione Bimbingamba, fondata da Alex Zanardi, il pilota automobilistico che perse gli arti inferiori in un incidente di gara, si occupa di provare a dare un futuro migliore a questi piccini. E in uno di questi casi la sanità riminese ci ha messo un po’ del suo.

La storia è quella di un bambino senegalese che da piccolo ha perso entrambe le gambe dopo essere stato investito da un camion che procedeva a tutta velocità lungo una strada. Non essendogli state impiantate le protesi, il piccino si moveva poco ed il grado di sviluppo del suo fisico ne ha risentito moltissimo. Quando l’associazione benefica ha preso in mano il suo caso, le sue condizioni fisiche, al di là dell’amputazione, erano critiche.

L’associazione ha preso contatti con il centro di Vigorso, vicino a Budrio, famoso per le protesi infantili. Ma per poter collocare la protesi il piccolo paziente doveva prima essere sottoposto ad un intervento di chirurgia ortopedica, funzionale a preparare i monconi di gambe alle protesi. E per effettuarlo è stato scelto l’Ospedale “Infermi” di Rimini. Subito si è attivata un’ulteriore gara di solidarietà, grazie alla quale il bambino, che ora ha 13 anni, e sua madre, sono stati ospitati da una famiglia riminese “che si è occupata di loro cose se fossero parenti stretti” osservano i medici che hanno curato il piccino. Quindi le visite e poi, alcune settimane fa, l’intervento. In sala operatoria c’era il dottor Marcello Zavatta, affiancato dal primario dell’Ortopedia di Rimini, dottor Giannicola Lucidi.

“Si è optato – spiegano i due medici – per una tecnica anglosassone, poco usata in Italia, che consiste nella disarticolazione del ginocchio molto funzionale alla successiva protesizzazione. Quella attuale è l’età giusta per un’operazione di quel genere, se si fosse aspettato ancora l’efficacia e la sicurezza non sarebbero state le stesse”. L’intervento è andato bene, e dopo la necessaria convalescenza e i controlli il piccolo paziente è stato trasferito a Budrio per le protesi, e nel giro di poco tempo potrà far ritorno in Senegal. Sulle sue gambe.

“Naturalmente serviranno controlli, anche in vista della sostituzione delle protesi, poiché ovviamente con l’età crescerà ancora, per cui lo rivedremo” conclude il dottor Zavatta, che a Rimini si sta occupando in modo particolare dell’ortopedia pediatrica, tanto che alcune il 7 giugno scorso, ha organizzato e tenuto a un convegno dal titolo “Paramorfismi e dismorfismi degli arti inferiori – Giornata di aggiornamento in ortopedia pediatrica” che ha riscosso molto successo tra gli addetti ai lavori, dai pediatri di famiglia ai professionisti ospedalieri: “L’iniziativa, che non ha precedenti nel nostro territorio ed è molto importante. La collaborazione coi pediatri su questi temi è fondamentale”.

Comunicato stampa Ausl

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