Oggi a Rimini è atterrato l'ultimo volo al "Federico Fellini", in attesa di conoscere la sorte dell'aeroporto di Rimini-San Marino, dopo il primo novembre. La mancata concessione della proroga dal tribunale e i tempi necessari per l'aggiudicazione, lasciano scoperto un periodo di almeno due mesi, prima che l'attività possa riprendere, anche se di ora in ora aumenta lo scetticismo. Dipendenti in assemblea per conoscere il destino dei loro posti di lavoro, i titolari dei negozi impegnati a fare i pacchi con la merce che non potrà più essere venduta. E' questo il quadro che si registrava oggi nei locali del Fellini. Tanta tensione, rabbia e molte domande senza una risposta. Ci si chiede che cosa stia succedendo, chi muove i fili delle operazioni di passaggio della concessione, con quali e quanti capitali si potrà pensare ad un rilancio. Intanto oggi è partita oggi una nova lettera, da parte dei legali di Novaport, indirizzata ai vertici dell'Enac, per tornare a chiedere di avere a disposizione tutte le informazioni necessarie a perfezionare il ricorso. Documenti che, stando ai bene informati, non potranno però essere consegnati fino al 6 novembre, quando l'Entre per l'Aviazione dovrà sciogliere l'ultima riserva sulla società che si è aggiudicata il bando. AirRiminum ha convocato per domani l'assemblea dei soci, per deliberare l'aumento del capitale sociale da 120 mila euro a 3 milioni e 100 mila, il minimo previsto dal bando Enac. Nel frattempo tutte le imprese che lavorano al Fellini dovranno traslocare entro sabato, lasciando liberi i locali all'interno dell'aeroporto. Resteranno aperti gli uffici amministrativi, da dove il curatore fallimentare, Renato Santini, dovrà cercare di incassare i crediti dello scorso anno da tour operator e compagnie. Una cifra che sembra avvicinarsi ad un milione di euro. In ballo ci sono anche le attrezzature di Aeradria, in attesa di sapere se Air Riminum intenderà mantenerle e dunque acquistarle. La prima asta era andata deserta, solo la Novaport aveva fatto un'offerta.
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