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Fondo straordinario di Solidarietà: prime richieste e prime difficoltà

29 gen 2015
Fondo straordinario di Solidarietà: prime richieste e prime difficoltàFondo straordinario di Solidarietà: prime richieste e prime difficoltà
Fondo straordinario di Solidarietà: prime richieste e prime difficoltà - Una decina di richieste in soli quindici giorni. Il fondo straordinario di solidarietà è pienamente...
Una decina di richieste in soli quindici giorni. Il fondo straordinario di solidarietà è pienamente attivo e si sta scontrando con le prime difficoltà di una legge nuova e complessa. Ed è proprio questo il momento migliore per decidere se è una la legge praticabile ed efficace. Perché un conto sono le norme sulla carta, altra cosa è l'applicazione. E' necessaria, ad esempio, una certa fluidità nei rapporti con gli uffici preposti. L'autocertificazione solleva infatti i cittadini dall'onere burocratico, ma dall'altro costringe la commissione in una serie di verifiche presso, ad esempio, l'ufficio delle tasse o l'anagrafe. Del resto la raccolta di dati riservati richiede apposita autorizzazione, ci sono norme sulla privacy da rispettare. Insomma, tra qualche settimana la commissione sarà in grado di valutare se il percorso è praticabile o se servono modifiche. Poi, c'è l'aspetto umano. Per chi proviene dal mondo dell'associazionismo rispettare i paletti imposti dalla legge può essere doloroso, sebbene necessario. Sono uomini e donne abituati all'ascolto, a valutazioni umane piuttosto che tecniche. L'ostacolo del cuore è duro da superare, ma ci sono rigidi termini da rispettare, come il limite di 5000 euro pro capite previsto per legge. La commissione non può fare altro che guardare i freddi numeri, e chiede quindi il massimo rigore nel fare domanda. Presentarle lo stesso anche se non si rientra nei parametri non serve a nulla. A proposito delle richieste, stupirà sapere che fra chi si trova in difficoltà c'è anche chi fino a poco tempo fa viveva nell'agiatezza. Sammarinesi che nel momento del boom economico avevano aperto attività commerciali, imprenditoriali, e che oggi hanno perso tutto. Piegati dalla crisi, e dai debiti.

Monica Fabbri

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