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Banca Centrale. Stazione di cambio.

15 set 2017
Banca Centrale. Stazione di cambio.
Se non ricordo male ho incrociato Raffaele Capuano diversi anni fa in un convegno dedicato al sociale in cui io parlavo a nome della Rai di servizio pubblico e comunicazione sociale- visto che di quello mi occupavo in Direzione Generale - e lui di soldi e previdenza sociale.
Mi aveva colpito la sua voglia di farsi capire e di non trincerarsi, come spesso capita a molti dirigenti statali, dietro formule e schemi fumosi e incomprensibili. Di solito se parla un economista - è sicuramente un mio limite - oscillo in un confuso interno contrasto dove combattono selvaggiamente il bisogno di sonno contro quello di fuga. Quello volta rimasi sorpreso proprio perché non si era verificato il fenomeno.
É purtroppo il mio unico ricordo in quella circostanza (e vale quel che vale) ma questo suo impegno nel farsi capire chiaramente da un pubblico per lo più di giovani e con un argomento peraltro oggettivamente infame per quel pubblico, lo ricordo bene.
Ritrovo oggi Raffaele Capuano con un compito non facile sicuramente, viste storie recenti e meno recenti, e credo sia doveroso per parte nostra e interessato per la Repubblica fargli molti sentiti auguri per quello che dovrà andare a fare, sempre che il Consiglio ratifichi questa nomina.
Come sempre, visto che facciamo i giornalisti e per di più del servizio pubblico, ci baseremo poi sui fatti e sulle parole, visto che sui gesti (detto francamente nonché un po amaramente) avremmo già avuto anche noi per la nostra parte. Lo stile, l'educazione, come ci insegnavano le nostre nonne, conta sempre tanto perché la forma è sostanza e i mezzi pregiudicano il fine, tanto per rimanere nella saggezza popolare che è sempre un errore sottovalutare o banalizzare.
Auguri a lui come auguri a Corrado Petrocelli che ha fatto e fará un gran lavoro e appunto sono i fatti a dirlo. Anche per il Magnifico ricordo qualche maretta ma credo faccia parte del gioco e sia diciamo naturale contorno di terre che a volte sembrano essere rimaste ai tempi dei guelfi e dei ghibellini. Oggi il Magnifico, puo essere utile sottolinearlo in questo contesto, ha avuto praticamente l'unanimita dei voti in Consiglio è non è poco.
Anche per Capuano, a ben vedere, un po di maretta c'è e se qualche perplessità sollevata dalle opposizioni sul metodo di scelta può far riflettere perché il dialogo (o in questo caso il non dialogo, a quanto sembrerebbe) aiuta sempre, lascia invece un po perplessi la protesta che ci siano da parte di Capuano rapporti con altri personaggi professionalmente coinvolti in banche sammarinesi. Questi rapporti però pare sarebbero o sarebbero stati all'interno di una associazione nazionale italiana di livello che raccoglie i principali operatori italiani legati al private banking e agli investimenti. Francamente ci avrebbe fatto impensierire il contrario, visto il contesto associazionistico e professionalmente qualificato della cosa.
Poi, certo e comunque, saranno i fatti a parlare anche per il nuovo Dg e se ci saranno ombre o corsie preferenziali o invece sarà tutto limpido e lineare, saremo noi i primi a raccontarlo, a notarlo e a farlo notare. In fondo è tutto qui il nostro mestiere e il nostro dovere al servizio della comunità sammarinese e del nostro pubblico radiotelevisivo.

Carlo Romeo

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