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Energia elettrica: nel 2020 scade l'accordo con l'Italia

4 nov 2018
Cavi elettrici a San MarinoEnergia elettrica: nel 2020 scade l'accordo con l'Italia
Energia elettrica: nel 2020 scade l'accordo con l'Italia - Il tema del trading energetico è stato portato all'attenzione dell'Aula in Comma Comunicazioni ed è...
Un accordo stipulato 18 anni fa con il governo italiano permette a San Marino di fare transitare sulle reti del gestore Terna, una costola di Enel, un quantitativo di energia elettrica superiore al fabbisogno. Al Titano servono 25 megawatt ma ne può far transitare 55. L'esubero viene poi rimesso nelle reti del Bel Paese con un guadagno per AASS di 5 milioni l'anno. Grazie a quell'accordo l'Azienda riesce a sostenere servizi attualmente in perdita come trasporti pubblici, macello, distribuzione dell'acqua, officina per i mezzi dello Stato e igiene urbana.

“Quei 5 milioni – spiega il Presidente Federico Crescentini – garantiscono anche un utile per autofinanziare progetti come mobilità sostenibile, interramento dei cavi dell'alta tensione e telecomunicazioni”. A conferma della solidità dell'Azienda il fatto che – sottolinea Crescentini con orgoglio - “non sia stato acceso alcun mutuo”.

Il contratto scadrà il 31 dicembre del 2020 ed è naturale che il pensiero vada al dopo. Il trading diventa infatti indispensabile anche per evitare correttivi sulle tariffe. Del resto nonostante l'aumento del costo delle materie prime, le bollette in Repubblica sono in generale più basse rispetto alla media europea proprio perché l'AASS, essendo azienda di Stato con monopolio dei servizi principali, può permettersi un ruolo sociale, calmierando i prezzi. Ha inoltre adottato politiche vantaggiose, comprando energia da paesi come Francia e Svizzera. L'accordo sul trading è a livello di ministeri e il Governo sammarinese – è stato riferito in Consiglio – si è già mosso in tal senso.

Nel frattempo l'AASS si sfrega le mani per la scelta del prezzo fisso per l'acquisto del gas. Le variazioni al rialzo hanno portato San Marino a pagare quattro milioni e mezzo in più ma decidere di non affidarsi al prezzo variabile ha garantito un risparmio di oltre due milioni rispetto ai costi attuali, soggetti alle oscillazioni di mercato. È chiaro che ulteriori risparmi dipendono da eventi climatici. Un inverno mite, ad esempio, permetterà all'Azienda di poter rivendere la quantità di gas in esubero alle quotazioni vigenti. Così come per le oscillazioni di mercato, si tratta di variabili non calcolabili in anticipo.

MF

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