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La situazione delle sequenze sismiche a San Marino e in Romagna

20 nov 2018
Il monte TitanoLa situazione delle sequenze sismiche a San Marino e in Romagna
La situazione delle sequenze sismiche a San Marino e in Romagna - Ecco la situazione nelle nostre zone, gli obblighi e gli interventi strutturali promossi dallo Stato
Domenica l'ultimo evento sismico di magnitudo 4.2 a largo delle coste romagnole ha riacceso le luci sul rischio terremoti nella nostra area. Andrea Barocci, presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Rimini, ha spiegato che il territorio riminese è stato classificato come sismico solo nel settembre del 1983, quando oltre il 70% degli edifici era già stato realizzato e quindi non antisismico. Un energia, quella rilasciata dalla scossa del fine settimana, di circa 50 volte inferiore rispetto ai terremoti attesi nella nostra zona.

Nel riminese, con periodi abbastanza regolari di 100/120 anni, avvengono eventi di magnitudo 5/6 e l'ultimo è accaduto nel 1916. Mauro Bernardini dell'associazione “Io non Tremo” sottolinea come “le faglie nel nostro territorio per il momento si sono rivelate abbastanza clementi ma bisogna iniziare a muoverci per sistemare gli errori del passato”.

Anche San Marino rientra all'interno dell'area sismica, classificata dalla normativa italiana “zona sismica 2”. Il capo della protezione civile Fabio Berardi ci spiega che in Repubblica è stato istituito, da una legge del 2011 prima e dal decreto delegato del 24 febbraio 2016 poi, l'obbligo della progettazione antisismica. A partire dal 2012 ogni nuova struttura e ogni intervento di modifica strutturale degli edifici esistenti va realizzato secondo questi criteri. Per gli edifici di vecchia data, costruiti prima del 2012, che non risultano antisismici sul Titano sono previsti degli incentivi per promuovere interventi di miglioramento e adeguamento: è possibile inserire tra le passività deducibili le spese per questa tipologia di intervento.

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