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Il diabete colpisce ancora ma può fare meno paura se lo si affronta in modo adeguato

1 feb 2016
Il diabete colpisce ancora ma può fare meno paura se lo si affronta in modo adeguato
Il diabete, una patologia cronica che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito «l’epidemia dei primi venticinque anni del terzo millennio», è malattia frequente – soprattutto nella popolazione adulta – ed è malattia seria che richiede interventi continui e molteplici per prevenire o ridurre le complicanze cardiovascolari, neurologiche, oculari e renali ad essa collegate.
L’incidenza del diabete è in rapida crescita per l’invecchiamento della popolazione. In Italia si stima che ci siano oltre 3 milioni di diabetici e che 1 milione di persone abbia la malattia senza saperlo. È riconosciuto come le strategie di intercettazione precoce della malattia e l’azione preventiva sui fattori di rischio siano di fondamentale importanza per ridurre il carico di malattia e di sofferenza legati al diabete. Secondo i dati più recenti della letteratura scientifica, nei paesi evoluti sono in aumento le diagnosi precoci e calano i decessi e le complicanze per diabete.
A San Marino, in occasione della riorganizzazione delle cure territoriali con il fine di rendere più efficace ed efficiente la gestione della cronicità attraverso l’integrazione ospedale-territorio, si sono accesi i riflettori sul diabete.
Dall’elaborazione dei dati a cura di ISS, Authority Sanitaria e un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, emerge che nel 2015 i cittadini sammarinesi affetti da diabete mellito sono 2.185, pari al 7,5% della popolazione. Questo dato è perfettamente in linea con quello di altri paesi industrializzati e delle Regioni italiane che hanno pubblicato i loro dati (in Emilia-Romagna la prevalenza del diabete riferita all’anno 2012 è del 7,9%).
A San Marino è attivo un percorso di cura (Piano diagnostico terapeutico e assistenziale Diabete, PDTA) per la gestione della patologia che recentemente, in occasione della «riorganizzazione » delle cure primarie, è stato rivisto e aggiornato proprio per migliorare la cura ai diabetici.
Per questo fine, sono stati elaborati i dati che riguardano la presa in carico di questi pazienti a San Marino. Il risultato delle analisi mette in evidenza come a San Marino ben il 94% dei diabetici venga controllato regolarmente per quanto riguarda i livelli glicemici, passo fondamentale riconosciuto dagli esperti per il buon trattamento della malattia. Emerge inoltre che il 97% dei pazienti diabetici in gestione integrata ha questi parametri glicemici nel range dei valori che si ritiene di buon controllo. Il Modulo di Malattie Endocrino-Metaboliche dell’UOC Medicina Interna, attivo presso l’Ospedale di Stato, provvede alle diagnosi e all’impostazione delle terapie in tutti i pazienti diabetici e segue i casi di gestione più complessa, mentre i medici di base con le équipe territoriali seguono successivamente i soggetti, privi di complicanze evolutive, che hanno un controllo soddisfacente della malattia (gestione integrata). Il peggioramento del compenso glucidico, la comparsa di una nuova complicanza o il peggioramento di una complicanza già nota costituiscono, secondo PDTA, criteri per la rivalutazione specialistica. Si stima che attualmente il 51% dei pazienti diabetici sia in follow-up presso il Modulo di Malattie Endocrino-Metaboliche e che il 49% sia invece seguito a livello territoriale.
La riorganizzazione dei servizi territoriali tuttora in corso, per far fronte alle esigenze dei pazienti con patologie croniche e in particolare dei diabetici, e per migliorare ancora di più la loro cura in termini di diagnosi precoce e prevenzione delle complicanze, prevede un piano di formazione congiunta degli operatori sia medici che infermieri dell’ospedale e del territorio e l’organizzazione di team territoriali dove l’infermiere affianca il medico di medicina generale, che a sua volta di avvale della consulenza degli specialisti ospedalieri. Le finalità sono quelle di intercettare precocemente la malattia e, oltre alla gestione terapeutica con i farmaci più appropriati e innovativi per i singoli casi, fornire una presa in carico complessiva dei pazienti, con particolare riferimento all’educazione terapeutica del paziente stesso e della sua famiglia. Come dimostrano i dati della letteratura più recenti, fornendo un adeguato supporto perché i pazienti siano in grado di gestire la propria malattia attraverso la terapia farmacologica ma anche di adeguati stili di vita (dieta e controllo del peso, attività fisica) si possono ottenere i migliori risultati in termini di qualità di vita e prevenzione delle complicanze. A questo scopo, è inoltre in cantiere un progetto sul «paziente esperto» per formare i malati ad auto curarsi ed aiutare altri diabetici a interpretare i sintomi e gestire al meglio la malattia.
In sintesi, si può affermare che l’ISS e l’Authority sanitaria sono insieme al lavoro per garantire ai cittadini sammarinesi, secondo le conoscenze più aggiornate, percorsi di cura che coinvolgono tutti i livelli di assistenza con anche un’attenzione particolare a tutte le pratiche di prevenzione.
Su quest’ultimo tema, verrà rinforzata l’attenzione all’infanzia e all’adolescenza per «curare» precocemente situazioni di sovrappeso e obesità che sono l’anticamera di patologie cardiovascolari dell’adulto.
Questo articolato programma «patologie croniche/diabete» coinvolge a tutto tondo ospedale, territorio e servizi per la prevenzione e promozione della salute.
Per quanto riguarda il diabete, l’obiettivo ambizioso è ridurre le complicanze per i soggetti diabetici noti, diagnosticare i soggetti diabetici «non noti» o in stato di prediabete o diabete latente, e di ridurre nella popolazione i fattori di rischio che concorrono al manifestarsi di questa malattia.

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