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Trasloco casa di riposo: basta ritardi

1 feb 2017
Trasloco casa di riposo: basta ritardi
Trasloco Casa di Riposo, la Federazione Pensionati della CDLS chiede tempi rapidi e denuncia liste di attesa insostenibili. Dopo l’incontro interlocutorio con il Segretario alla Sanità, il segretario della FNPS torna alla carica sul trasferimento della struttura: “Chiediamo che si proceda con urgenza al trasloco presso il Casale la Fiorina. La decisione di realizzare una gestione totalmente pubblica di un servizio così importante, peraltro confermata dal Segretario competente, deve prendere corpo nell’immediato, anche perché lo slittamento dei tempi ha portato ad una lista di attesa per i nuovi inserimenti ormai insostenibile”.

La Federpensioanati CDLS nei giorni scorsi quindi ha riunito la segreteria per fare il punto sulle trattative in sospeso dopo l’insediamento del nuovo governo e deciso di dare vita a gruppi di studio su temi specifici: da quello Economico Sociale, che verterà principalmente sulle pensioni e su tutti gli aspetti economici relativi ai pensionati, a quello Sociale Ricreativo e dell’informazione.

Affrontato anche il nodo delle decurtazioni sulle pensioni al minino. “Sono oltre 400 - fa sapere il segretario della FNPS-CDLS, Armando Stacchini - le lettere indirizzate ai titolari di pensioni integrate al minimo o sociali che hanno dichiarato di percepire altre pensioni dall’estero o che percepiscono altri redditi di diversa natura. Lettere che fanno riferimento ad una specifica legge del 2011 che prevede una decurtazione dell’assegno previdenziale pari alle somme extra percepite”.

Il caso più frequente è quello del titolare di una pensione minima a calcolo di 700 euro integrata a 1045 euro che riceve un'altra pensione dall’estero di 200 euro. Stando alla legge del 2011, l’assegno pensionistico verrà decurtato di 200 euro.

Il problema, sottolinea la Federpensionati della CDLS, non è la legge, ma il fatto che dal 2011 sono diversi i casi di pensionati che per cause diverse e un susseguirsi di ritardi sono soggetti a una decurtazione dell’assegno previdenziale appesantita da anni di arretrati. “Si tratta di casi uno differente dall’altro - afferma Stacchini - ma quasi tutti che riguardano pensioni sociali e integrate al minimo. Per questo siamo disponibili ad un confronto con il governo per cercare soluzioni di buon senso e nel pieno rispetto degli obblighi di legge”.

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