Logo San Marino RTV

Controreplica di Rete all'Ufficio del Turismo

18 ago 2017
Controreplica di Rete all'Ufficio del Turismo
Con il nostro intervento riguardo il bando emanato dall'Ufficio del Turismo, che subappalta ai privati la definizione dei piani strategici per lo sviluppo turistico, abbiamo voluto richiamare l'attenzione sull'importanza di avere un Ufficio indipendente e operativo. Abbiamo sottolineato che se c'è carenza di personale occorre assumerlo (tramite concorsi); abbiamo sottolineato che, rispetto al passato, l'emissione del bando è una novità perché gli altri governi hanno sempre autorizzato direttamente la consulenza alla Trademark Italia, pagandola profumatamente. Nonostante il bando appaia come una novità in realtà porta con sé le stesse distorsioni del passato: vengono dati ai privati compiti che spettano a Segreterie e uffici pubblici.
Abbiamo sottolineato che le consulenze non sono da demonizzare a prescindere.
Ma checché ne dica l'Ufficio del Turismo, il bando assegna integralmente ai privati la realizzazione dei piani strategici. E quel che è più grave, dà ai privati il compito di fissare gli obiettivi di quei piani strategici. Obiettivi che dovrebbero partire partire dalla Segreteria di Stato per il Turismo, di cui Ufficio del Turismo e Convention & Visitors Bureau (CVB) sono le braccia operative. Non a caso l'art. 10 della Legge quadro sul Turismo dà il compito al CVB di collaborare con la Segreteria Turismo e l'Ufficio del Turismo per la formazione del Piano triennale e del piano annuale di promozione. Ma il CVB non è stato neppure inserito nella Commissione Giudicatrice del bando. Un fatto quantomeno anomalo.
Così come è anomalo che sia un privato a dover farsi carico ”dell'analisi dello stato dell'arte del sistema turistico, a proporre visioni strategiche della destinazione individuando asset e criticità, a definire gli obiettivi in base alla visione strategica” (visione del privato, non della Segreteria Turismo). E soprattutto affida ai privati il compito di “identificare le linee guida di una riforma di tutta la legislazione in materia turistica!”. Ma con quale autorità l'Ufficio del Turismo accorda questa facoltà ai privati?

A nostro avviso un eventuale bando avrebbe dovuto contenere gli obiettivi, la visione strategica fissati dal governo, dalla Segreteria Turismo (magari discussi anche in Consiglio ma forse sarebbe chiedere troppo) e ovviamente in collaborazione con la Consulta del Turismo, limitando l'azione dei consulenti alla parte operativa.
Per quanto riguarda il PRG di Boeri, il nostro movimento ha contestato più volte il fatto che gli obiettivi del prg non fossero definiti dalla politica (per ammissione dello stesso Boeri) ma lasciati in mano ai consulenti.

Su una cosa però siamo d'accordo con l'Ufficio del Turismo: la legge non specifica palesemente (se non in via indiretta, come nel caso dell'articolo sopraccitato) che i piani strategici debbano essere realizzati dall'Ufficio del Turismo. Al contrario sottolinea il ruolo predominante della Segreteria di Stato che “articola il piano triennale in piani annuali”.
Ma se non è l'Ufficio del Turismo a dover realizzare i piani strategici, allora perché il bando per la loro realizzazione viene emanato proprio dall'Ufficio del Turismo che tra l'altro presiede la Commissione giudicatrice?

Comunicato stampa Rete

Riproduzione riservata ©