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Presentato il rapporto annuale sulle “Malattie da lavoro 2016”

19 ott 2017
Presentato il rapporto annuale sulle “Malattie da lavoro 2016”
Pubblicato il rapporto 2016 sulla salute dei lavoratori della Repubblica di San Marino elaborato dall’UO Medicina e Igiene del Lavoro dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, in ottemperanza agli obblighi previsti dall’art. 26 della Legge 18 febbraio 1998 n. 31.
Il rapporto è stato presentato questa mattina all’Ospedale di Stato, alla presenza del Segretario di Stato alla Sanità, On. Franco Santi, del Segretario di Stato all’Industria e Lavoro, On. Andrea Zafferani, dei vertici dell’ISS e dei rappresentanti delle OO. SS. e delle Associazioni di categoria, il report evidenzia come nel 2016 siano state presentate 57 richieste di riconoscimento di pensione privilegiata per malattia professionale. Il 73% delle denunce presentate sono malattie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico (tendiniti, neuropatie, osteo-artropatie).
La “fotografia” che emerge dall’analisi medico-statistica rappresenta un quadro ancora non del tutto confortante. A livello di incidenza, le patologie riconosciute sono state 34 pari al 59% delle denunce presentate mentre il 41% delle domande sono state valutate come patologie comuni e quindi non correlate con il lavoro.
Suddiviso in 9 capitoli che prendono in esame tutti gli aspetti, il rapporto contiene anche i dati relativi alla correlazione fra salute e lavoro che ha visto nel 2016 un notevole aumento dei giudizi di inidoneità totale: 66 (erano 55 nel 2015). Registrato anche un aumento significativo (11 casi) del numero dei lavoratori a cui è stato riconosciuto il requisito per poter accedere agli ammortizzatori sociali in quanto “non idonei totali” e al riconoscimento dell'astensione anticipata a 30 lavoratrici, allontanate dal lavoro per tutto il periodo della gravidanza.
Un capitolo a parte è stato dedicato al rischio da esposizione a sostanze cancerogene e alla problematica relativa all'invecchiamento della forza lavoro. Esaminato anche il quadro delle malattie professionali e delle gravi conseguenze che determina sia a livello di costi, sia a livello sociale e sanitario.
La Repubblica di San Marino dal 2010 ha aderito alla “Carta di Parma” sottoscritta da 53 paesi della regione europea dell’OMS su ambiente e salute e, come riporta il Piano Sanitario e Socio Sanitario, si è impegnata ad “adottare strategie intersettoriali che concorrano a migliorare la salubrità degli ambienti riducendo le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per l’uomo”.


Posture incongrue, movimentazioni manuali dei carichi, movimenti ripetitivi, postazioni di lavoro non adeguate sono tra le principali cause di crisi lavorativa, inabilità e aumento delle assenze dal posto di lavoro.
Le patologie dell’apparato muscolo scheletrico sono quelle maggiormente denunciate e riconosciute con un trend progressivo di aumento nel quinquennio 2012-2016. Le ipoacusie professionali da rumore, che rappresentano le tipologie di malattia “per eccellenza più denunciate”, hanno avuto un lieve aumento rispetto al biennio 2014-2015.
I dati del 2016 relativi al riconoscimento fanno emergere un trend opposto ai dati nazionali italiani pubblicati dall’INAIL (37% di patologie riconosciute nel 2016 e il 63% di patologie non riconosciute).
Nel 2016 si rileva un dato sicuramente positivo relativo alla sensibile diminuzione dei costi in relazione agli indennizzi che l’Istituto per la Sicurezza Sociale ha sostenuto per risarcire i lavoratori affetti da una malattia da lavoro. L’anno scorso il numero totale delle pensioni privilegiate indennizzate per malattia professionale, è sceso a 185 unità con una diminuzione rispetto al picco di 201 unità del 2010- 2011 e un costo economico complessivo per l’ISS pari a 731.618 euro l’anno. Complessivamente, tuttavia, i costi della mancata sicurezza relativa alle indennità riconosciute per la pensione privilegiata (malattia professionale, infortuni sul lavoro e pensione ai superstiti) nel solo 2016 hanno determinato una spesa totale pari a 2.692.358 euro.
In merito ai giudizi di idoneità/inidoneità alla mansione specifica, nel 2016 sono state presentate 12 domande di ricorso su 219 giudizi d’inidoneità totale o parziale, mentre 27 lavoratori hanno richiesto una valutazione per accedere agli ammortizzatori sociali.
Capitolo a parte quello relativo all’esposizione a fibre di amianto e in generale all’esposizione a cancerogeni e malattie professionali riconosciute.
Nello specifico, il rischio di esposizione a fibre di amianto rimane una “problematica preoccupante e tuttora di difficile controllo, sia per la latenza della comparsa della malattia che, per la difficoltà ad individuare i soggetti ex esposti”. Per questo nel 2010 è stato predisposto dall’U.O.S. Medicina e Igiene del lavoro il registro degli esposti o ex esposti a fibre di amianto, che è stato ulteriormente incrementato e ad oggi riporta i dati anagrafici e lavorativi di 174 lavoratori che sono o sono stati esposti a queste pericolose fibre e per i quali è stato predisposto un protocollo sanitario e che sono periodicamente sottoposti ad accertamenti e seguiti in follow up.


Importante anche l’attività di verifica e revisione che viene compiuta a distanza di tempo. Nel 2016, su 119 malattie professionali valutate, nel 99% dei casi (117) è stato confermato lo stesso indice di danno precedente, mentre 2 revisioni hanno registrato un peggioramento. In nessun caso la revisione ha portato alla revoca del riconoscimento di malattia professionale.
Lo studio evidenzia infine che i 14 lavoratori a cui è stata riconosciuta una malattia professionale l’anno scorso, hanno totalizzato nel quinquennio 2012-2016 complessivamente 766 giornate di assenza per malattia, con una media di 55 giorni/lavoratore nel periodo complessivo dei cinque anni e una media di 4 giorni/anno per lavoratore.

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