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Partito Socialista: “Banca Centrale di San Marino: lo show continua”

27 feb 2018
Partito Socialista: “Banca Centrale di San Marino: lo show continua”
Il Partito Socialista esprime massima preoccupazione per il comunicato stampa emesso da Banca Centrale che conferma l’acquisto dei titoli spazzatura da parte della scorsa governance di Banca Centrale guidata dall’indimenticabile Savorelli o così come lui amava definirsi: “lo sceriffo di San Marino”.
Il Partito Socialista ricorda che le forze di opposizione avevano già chiesto al governo l’elenco dei titoli acquistati da Banca Centrale nel 2016 (congiuntamente all’elenco dei grandi debitori) che chiaramente il governo non ha mai fornito nonostante le rassicurazioni dell’imminente pubblicazione.
Nonostante le rassicurazioni governative sulla bontà di tale operazione, Banca Centrale comunica di aver incaricato l’ennesima società di consulenza internazionale di svolgere una perizia tecnica proprio sull’acquisto di detti tioli. Se non vi è il timore di anomalie, non si comprendono le motivazioni che abbiano spinto Banca Centrale a: svolgere una perizia solo dopo l’acquisto dei titoli e incaricare una società terza per una valutazione peritale nonostante Banca Centrale sia considerata la più alta autorità per competenza e conoscenza in ambito finanziario dello Stato.
Il Partito Socialista non comprende neanche le motivazioni che abbiano spinto Banca Centrale a sostenere che essa “non ha subito alcun danno economico” in ragione di una prima cedola rimborsata. Ricordiamo che un alto tasso d’interesse (come una cospicua cedola pagata) comporta un alto rischio di credito, che è il rischio di una perdita economica derivante dall’incapacità del debitore di soddisfare le obbligazioni contrattuali (fra cui il rimborso a scadenza del capitale prestato). Infatti, “titoli spazzatura”, “titoli ad alto rischio” e titoli ad alto rendimento” sono tutti sinonimi fra loro, diversamente dalle dichiarazioni propagandistiche della maggioranza. Il Partito Socialista non comprende le ragioni che spingano Banca Centrale e il governo a sostenere che il rimborso in conto interesse della prima cedola dimostri la bontà di un’operazione che, se confermata nei termini, non solo produrrebbe danni reputazioni enormi, ma esporrebbe comunque Banca Centrale al rischio di perdere il denaro prestato (il rischio di credito). Come può la maggioranza sostenere che non siano stati utilizzati i fondi pensione per acquistare i tioli spazzatura? Il Partito Socialista ricorda che una banca (quindi anche una Banca Centrale) non attinge nominalmente dai conti dei clienti per compiere investimenti propri, ma utilizza la liquidità a disposizione che ricomprende indistintamente anche le risorse provenienti dai depositi dei clienti. Ciò sarebbe ancor più grave! A proposito, dove sono le garanzie dell’operazione? Che cosa accadrebbe se la prima cedola fosse stata pagata proprio con parte del capitale prestato?
Il Partito Socialista si attende le risposte a queste domande da parte di Banca Centrale, senza che un’altra società internazionale (pagata profumatamente?) fornisca l’ennesima pezza giustificativa. Il Partito Socialista spera che anche in Banca Centrale non siano solo cambiati i suonatori, continuando con la musica da distruzione dello sceriffo Savorelli.

Comunicato Stampa Partito Socialista

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