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RETE-MDSI: le bugie di Celli e gli avvoltoi di Savorelli

23 mar 2018
RETE-MDSI: le bugie di Celli e gli avvoltoi di Savorelli
Abbiamo conosciuto Fubini del Corsera a fianco di Grais, Savorelli e Confuorti al Meeting di Rimini, quando Savorelli ha fatto il dito medio e il governo ha colto l’occasione per cacciarlo. Mentre loro elogiavano i piccoli centri finanziari come San Marino, le donne di Democrazia In Movimento manifestavano definendoli “avvoltoi della finanza” e intimando “giù le mani da San Marino”.

A Savorelli il governo aveva dato carta bianca sin dalla campagna elettorale: per lui, che di lì a poco si sarebbe autoproclamato “sceriffo”, le leggi non esistevano, poteva farsele da sé. Derogando su tutto, regole e prudenza, a luglio 2017 ha permesso a Banca Centrale di usare 49 milioni (tra i quali pare anche il Fondiss) per acquistare titoli farlocchi da una sola banca privata in difficoltà, il CIS. Si tratta della famosa operazione “junk bond” realizzata con la compiacenza della vigilanza Banca Centrale di allora: Sommella, Granata e Siotto. Quest'ultimo, grazie a quella operazione, è entrato nelle indagini del Tribunale per aver sanato i debiti in CIS di sua moglie Okaue Chio, amministratrice di una delle società di Francesco Confuorti (grande debitore del CIS).

Fubini ora intervista Savorelli, che afferma di aver scritto una relazione su Cassa di Risparmio: la malizia di Savorelli gli avrà consigliato di mettere alcune cose nero su bianco come forma di “garanzia” sul suo operato, una sorta di assicurazione sulla vita. Di quella relazione ne aveva già parlato l’ANSA a fine agosto, citando Vladimiro Renzi, il padre di Nicola, Segretario di Stato agli Esteri e alla Giustizia.

Dopo questa intervista le opposizioni si sono offerte di affiancare il governo in azioni dure contro Savorelli, previa visione della sua relazione. Con un colpo di teatro la maggioranza ha rifiutato tale sostegno, sostenendo che la relazione “va cestinata”, preferendo lasciare l'intero paese sotto assedio degli avvoltoi pur di evitare baruffe governative.

E il governo? Nega persino l’esistenza della relazione e annuncia denunce contro Savorelli… ma non le deposita: dà solo un generico mandato all'Avvocatura di verificare come tutelare lo Stato.

Il Segretario alle Finanze Celli ha dichiarato il falso quando ha asserito che la relazione di Savorelli su Cassa di Risparmio non esisteva. Abbiamo notizia di 3 email spedite il 30 agosto proprio per l'invio della relazione, presentata quella stessa mattina al CCR-Comitato credito e risparmio (quindi ai Segretari Zanotti, Zafferani, Renzi e Celli). Le email mettevano a conoscenza della relazione i vertici Grais e Savorelli, oltre che Cottarelli (FMI) e Sommella. Ma non basta, perché lo stesso Celli il 6 settembre invia una mail in cui dichiara “irricevibile” la relazione di Savorelli perché non scritta su carta intestata.

A nostro avviso non era sufficiente che il governo cacciasse Savorelli: lo ha fatto tardivamente e dopo averne difeso strenuamente le prerogative di autonomia. Da mesi l'opposizione ne chiedeva la revoca, da prima che i suoi danni diventassero irreparabili. Abbiamo anche chiesto azioni di responsabilità nei suoi confronti, ma il governo non ha mai proceduto, né allora né adesso, e la maggioranza ha sempre votato contro: perché?

Sulle operazioni di Savorelli e sulle informazioni che ha fatto trapelare alla stampa italiana, la nostra coalizione ha presentato un esposto in Tribunale già a metà 2017: lo stiamo integrando con queste ultime uscite che confermano i nostri timori.

Integrazione che consideriamo sottoscrivibile da ogni Consigliere di maggioranza o opposizione che intenda fare chiarezza sulla vicenda. Diversamente, se la maggioranza non vorrà tutelare con noi il buon nome del paese, saremo costretti a credere non siano privi di interessi particolari, mentre sono privi del coraggio necessario per spodestare chi ha molto da nascondere e da perdere.

comunicato stampa
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme

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