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FSP: la grande stagione di Francesco Palmieri

18 lug 2018
FSP: la grande stagione di Francesco Palmieri
Già protagonista nel campionato U16 d'Eccellenza con la canotta TVB, Franceso Palmieri (foto: Simone Maria Fiorani) ha completato una stagione da sogno venendo inserito nel miglior quintetto dei Campionati Europei Division C, chiusi davanti al proprio pubblico alla ragguardevole media di 21 punti a partita, secondo assoluto dietro all'andorrano Balletbò.
Francesco, qual è il tuo bilancio degli Europei appena conclusi?
«Sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto, perché, nonostante l'inferiorità fisica, ci abbiamo creduto fino in fondo e siamo sempre usciti a testa alta mostrando un ottimo basket. Non credo potessimo fare meglio di così. Col Galles, ad esempio, abbiamo giocato un grande primo tempo, ma poi la loro stazza ha fatto la differenza e siamo arrivati stanchissimi alla sirena. Alla fine comunque è stata una bella soddisfazione per tutti noi e per coach Rossini e lo staff».
Cosa vi ha permesso di raggiungere le semifinali?
«Fiducia nei compagni e la carica che ci siamo dati a vicenda senza arrenderci mai. Questa, soprattutto in difesa, è stata la chiave per rubare canestri facili in contropiede e di conseguenza per accumulare entusiasmo. Personalmente ho sempre fiducia nei miei compagni, perché sono fondamentali quando gli avversari aiutano e raddoppiano in difesa e devi cercare uno scarico».
Descriviti: che tipo di giocatore sei?
«Sono una guardia che può giocare anche play, grazie ad una discreta abilità di palleggio. Ho un buon arresto e tiro e preferisco penetrare di mano sinistra, perché riesco a coordinarmi meglio anche se sono destro. Fino all'anno scorso ero più che altro un tiratore piazzato ed un penetratore, quest' anno con coach Padovano abbiamo lavorato molto proprio sull'arresto e tiro, che mi permette di anticipare la difesa ed il tentativo di stoppata del lungo, una volta battuto il mio uomo in palleggio. Dopo un po' che penetri la difesa ti lascia più spazio ed è importantissimo saper sfruttare certe situazioni ed essere imprevedibile. Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare, voglio crescere ulteriormente nel palleggio e nel tiro e soprattutto nella difesa nell'uno contro uno, perché non sono ancora abbastanza reattivo sulle gambe. Vorrei migliorare anche il rilascio nel tiro da tre: devo tenere la palla più alta per rendere più difficile l'intervento al difensore. Da piccolo mi sono abituato così, ma è il momento di perfezionare la meccanica».
Facciamo un passo indietro: come hai iniziato a giocare a basket?
«Mia mamma voleva che facessi uno sport e ho scelto il basket, perché a calcio giocavano tutti. Poi ho convinto anche dei miei amici e pian piano da semplice gioco è diventata una passione. Vorrei diventare un giocatore, ma sono consapevole del fatto che dovrò avere costanza, intensità nell'allenamento e la forza per non arrendermi mai. Da questo punto di vista è stato importantissimo confrontarsi quest' anno con i migliori nel campionato Eccellenza: ti rendi conto del tuo livello, di quello degli altri e comunque migliori, perché giochi contro gente più forte».
Come valuti il progetto TVB?
«E' stata una fusione molto positiva: in passato quello con Verucchio era un derby, ma abbiamo capito che da soli non potevamo competere a livello di Eccellenza e che serviva unire le forze».
Tornando ai Campionati Europei: ti aspettavi di finire nel primo quintetto?
«Sapevo di potercela fare giocando bene e spero di aver soddisfatto il pubblico. Indossare la maglia della Nazionale è una cosa completamente diversa dalle altre, una grande emozione che credo di aver onorato al meglio insieme ai miei compagni. All'inizio giocando in casa ho avvertito un po' di pressione, ma poi la squadra mi ha trasmesso grande fiducia ed è stato tutto più semplice».

Comunicato stampa
Federazione Sammarinese Pallavolo

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