Logo San Marino RTV

Arte riminese fa scuola nella ricostruzione spaziale di una chiesa a Ravenna

18 ott 2018
Arte riminese fa scuola nella ricostruzione spaziale di una chiesa a Ravenna
Ravenna, terra di conquista artistica di Rimini. Distrutta dal bombardamento aereo del 1944, ma già rimaneggiata nei suoi spazi in epoca moderna, la chiesa medievale di Santa Maria in Porto Fuori, a Ravenna, parla chiaramente il linguaggio pittorico della Scuola Riminese del Trecento (Pietro da Rimini), dove persino il rifacimento absidale d’età trecentesca potrebbe deferire a quello della chiesa di Sant’Agostino di Rimini.

Come dovevano essere gli spazi interni della chiesa durante il Medioevo? A ricostruire l’architettura originale sarà lo storico dell’arte Fabio Massaccesi (Università di Bologna) domani venerdì 19 ottobre alle 17.30 a Palazzo Buonadrata nel corso dell’incontro “Spazi del sacro. La Scuola Riminese del Trecento a Santa Maria in Porto Fuori”, terzo appuntamento della rassegna “I Maestri e il Tempo”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e a cura dello storico e critico dell’arte Alessandro Giovanardi.



“Come doveva essere usufruito dai pellegrini, laici e devoti lo spazio interno della chiesa in età medievale? Chi poteva vedere gli affreschi di Pietro da Rimini dell’abside e delle due cappelle laterali, ancor prima dei rimaneggiamenti d’età moderna e della distruzione bellica? – anticipa il relatore, Fabio Massaccesi – Il mio studio di prossima pubblicazione è l’esito di un lungo lavoro d’intreccio di dati documentari editi e non, fonti e fotografie, dove la ‘regula portuense’ - scritta dal fondatore Pietro degli Onesti detto Peccatore quale norma per la vita comunitaria - ha confermato quanto da me ricostruito. Dalla ‘regula’ si evincono infatti in modo chiaro le indicazioni di come ci si doveva comportare all’interno della chiesa, con particolare riguardo al coro, che rivestiva un ruolo nodale nella vita comunitaria.

Migliorando la comprensione dell’assetto spaziale interno di Porto Fuori si è potuto avanzare l’ulteriore ipotesi che la parte absidale della chiesa possa dipendere da quella della chiesa riminese di Sant’Agostino. Quest’ultima potrebbe essere stata presa infatti a modello per l’addizione trecentesca della zona absidale di Porto Fuori, come alcuni indizi documentari fanno sospettare. Una ricostruzione architettonica che aiuta indefinitiva a comprendere maggiormente la funzione del ciclo pittorico e del suo ruolo “pubblico” e “privato”.

Con l’esempio di Santa Maria in Porto Fuori, la città di Ravenna nel corso del Trecento sembra dipendere da Rimini, dimostrando di essere una città comunque vitale e ricca di occasioni per gli artisti forestieri”.



Agli intervenuti, fino ad esaurimento scorte, sarà fatto omaggio della preziosa monografia “Lo Specchio del Mistero. L’icona russa tra XVIII e XX secolo” (a cura di A. Giovanardi, J. Lindsay Opie e N. Valentini).



Il ciclo I Maestri e il Tempo ha il patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna e si svolge con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico di Rimini, Festival del Mondo Antico, ISSR Marvelli e Comune di Verucchio. Il Ciclo ha il sostegno di Momogenico, Centro Stampa Digitalprint, Antica Drogheria Spazi e Hotel Napoleon.

Riproduzione riservata ©