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Crisi: a Riccione il suicidio di un 60enne

15 giu 2013
Crisi: a Riccione il suicidio di un 60enne
Crisi: a Riccione il suicidio di un 60enne
Non poteva più sostenere la sua difficile situazione economica. E dopo l'ennesimo conto inviato da Equitalia, che gli chiedeva di saldare un pagamento di 3.500 euro, ha deciso di farla finita. E' sceso nel suo garage e, come ha stabilito il medico legale, prima ha tentato di suicidarsi colpendosi al petto con un coltello, poi si è tagliato la gola. Vicino al suo corpo c'erano ben tre coltelli da cucina. Il suo corpo, riverso a terra in una pozza di sangue, è stato ritrovato dalla sua compagna che ha avvertito il 118 e i carabinieri di Riccione. L'uomo, un 60enne originario di Reggio Emilia ma residente ormai da qualche mese a Riccione, era consulente aziendale per sistemi idraulici. Aspettava da mesi di essere pagato dalla ditta per cui aveva lavorato. In realtà un bonifico di 4mila euro gli era stato promesso proprio per questa mattina, ma non era arrivato, l'uomo a quanto pare aveva controllato il mancato accredito e, soprattutto, non ha retto all'ennesimo avviso da parte di Equitalia che lo invitava a saldare il suo debito. In realtà un paio di settimane fa aveva già tentato di farla finita, coi sonniferi. Nell'occasione aveva lasciato una lettera con la quale spiegava ai suoi familiari che non poteva più sostenere questa situazione economica, che l'aveva portato anche al fermo amministrativo dell'auto.

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