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Arresto Podeschi: la Fondazione era un paravento per schermare capitali illeciti

26 giu 2014
Arresto Podeschi: la Fondazione era un paravento per schermare capitali illecitiArresto Podeschi: la Fondazione era un paravento per schermare capitali illeciti
Arresto Podeschi: la Fondazione era un paravento per schermare capitali illeciti - Torniamo sull'arresto di <strong>Claudio Podeschi</strong>: per gli inquirenti, la Fondazione era so...
Torniamo sull'arresto di Claudio Podeschi: per gli inquirenti, la Fondazione era solo un paravento e serviva a schermare capitali illeciti per riversarli poi in favore dei consociati.
La Fondazione per la promozione economica e finanziaria doveva servire a trovare investitori per San Marino: li trovò, versarono qualcosa come 11 milioni di euro, ma per gli inquirenti non ne rimase traccia nella contabilità. Così come hanno verificato che i presunti investitori versavano mazzette per realizzare alberghi e resort, uno doveva sorgere all'ex tiro a volo con tanto di eliporto, in aree per legge non edificabili. I fondi accreditati sui conti della Fondazione, per gli inquirenti, finirono nelle mani di Podeschi sotto forma di libretti al portatore. Anche la società Heaven Trading Metal srl, come riportato dal quotidiano L'informazione, era finanziatrice, risultano movimenti quasi quotidiani di denaro nonostante la società non fu mai operativa. E' stata anzi condannata per false fatture che servivano a coprire passaggi di denaro senza titolo lecito, per circa 65 milioni. Stefanos Balafoutis, indagato nell'indagine e che per gli inquirenti è un allenatore senza alcun reddito dichiarato nel 2010 e 2011, aprì un conto al Credito Sammarinese sul quale arrivarono circa 500mila euro dalla Black Sea Pearl per il tramite di un'altra società, la Clabi Ltd, costituita a Zurigo, i cui esponenti, è stato scoperto, erano Claudio Podeschi e Biljana Baruca. Gli investigatori hanno scoperto che i fondi sono stati ripartiti in bonifici, in favore di Podeschi, di Moneybookers ltd, di Stefanos Papadopoulos, indagato, e della società sammarinese Altamarea srl, che fa capo a Balafoutis, che si spartiva le quote sociali con Papadopoulos. Insomma, per gli inquirenti, se prima le operazioni di schermatura apparivano grossolane, man mano le tecniche si affinavano e il piano di ripulitura del denaro era sempre più sofisticato. Intanto, dal carcere, Podeschi è rimasto in silenzio di fronte agli inquirenti. I suoi avvocati parlano di “fantasie” circa il sequestro di beni per 14 milioni di euro: la magistratura tuttavia ha disposto il sequestro preventivo di fondi, liquidità e altro riconducibile agli indagati, fino alla somma totale di 14 milioni.

FB

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