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Arresto Podeschi: inquietanti ipotesi di collegamento con l'ambasciatore revocato

17 lug 2014
Arresto Podeschi: inquietanti ipotesi di collegamento con l'ambasciatore revocatoArresto Podeschi: inquietanti ipotesi di collegamento con l'ambasciatore revocato
Arresto Podeschi: inquietanti ipotesi di collegamento con l'ambasciatore revocato - La revoca di un incarico diplomatico apre scenari inquietanti: per l'<strong>FBI</strong> l'uomo app...
La revoca di un incarico diplomatico apre scenari inquietanti: per l'FBI l'uomo apparterrebbe alla Triade 14k, e per quelli sammarinesi avrebbe collegamenti con Claudio Podeschi.
Wei Seng Phua, malese 50enne, conosciuto come Paul Phua, abile giocatore di poker, ricchissimo allibratore asiatico, non è nome emerso ieri dopo la revoca dell'incarico di ambasciatore non residente di San Marino in Montenegro da parte del Congresso di Stato, dopo l'arresto dell'uomo e del figlio da parte dell'FBI. Accusa, scommesse clandestine. Le prime manette a Macao, in giugno. Scommetteva illegalmente sui mondiali brasiliani. Era riparato a Las Vegas ma i federali lo hanno pizzicato al Caesar Palace. Rilasciato poi su cauzione. Nome già conosciuto: un anno fa, il Corriere della Sera già ne riferiva per la sua notorietà nei circuiti del poker professionale, che non gli impediva l'incarico diplomatico, peraltro in Montenegro, apparentemente a lui estraneo. Phua risulta poi titolare di alberghi di lusso con marchio Aman, e nel 2011 l'allora governo di San Marino aveva ammesso il suo interesse per un hotel a 7 stelle in territorio targato Aman. Un'interpellanza dell'Upr chiedeva di rendere conto di una trasferta lampo del governo proprio in Montenegro. Ma non è tutto: per l'FBI, Phua apparterrebbe alla temibile Triade 14k, organizzazione criminale dedita, tra gli altri, al gioco d'azzardo illegale, al riciclaggio, fino al traffico di esseri umani. Il grave sospetto degli inquirenti è che esista una propagine europea dedita al riciclaggio. Sempre per gli inquirenti, Phua avrebbe contatti con Podeschi. Al cittadino malese sarebbe infatti riconducibile la Black Sea Pearl, società delle Isole Vergini Britanniche, che accreditò fondi alla Clabi, società di Podeschi e Biljana Baruca, cui finirono oltre 1 milione e 200mila euro; 750mila finirono alla Flapex Holdings Limited, società di Gibilterra intestataria di un conto cipriota, il cui direttore risulta esserlo di almeno altre 160 società. L'indagine approfondirà l'origine dei soldi trasferiti tramite la “Perla del Mar Nero”. Intanto insorgono gli avvocati di Podeschi, che si sono visti respingere la nuova istanza di scarcerazione nonostante le oltre 6 ore di interrogatorio: “Dopo le registrazioni romanzate – scrivono – si deve assistere all'evocazione di una fantomatica Spectre internazionale”. Chiedono intervenga l'autorità giudiziaria, e sottolineano che il legame tra Podeschi e Phua ha riguardato solo l'ipotesi di costruzione di un grande albergo sul Titano. A tal proposito chiedono vengano sentiti non solo l'ex ambasciatore, ma anche Antonella Mularoni, Pasquale Valentini e Fabio Berardi, “che risultano aver partecipato a vario titolo a quel tentativo imprenditoriale”.

FB

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