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Sant'Angelo in Vado, 17enne sgozzato. Il parroco: "Siamo attoniti e storditi"

21 lug 2015
"Ismaele era un ragazzo molto buono, timido e schivo che stava spesso a casa. Lo conoscevo bene perché ha fatto catechismo e frequentato la parrocchia fino al post cresima. Qualche tempo fa ci siamo incontrati e ci siamo scambiati qualche parola di saluto. La sua è una famiglia normale, certo con le difficoltà legate a questi tempi difficili, ma senza particolari problemi. Questo è sempre stato un paese sereno, queste cose le vediamo solo nei film, siamo incapaci di sostenere un dolore così grande, ci lascia attoniti e storditi questa violenza. Ho fatto vista alla famiglia di Ismaele che naviga nella oscurità distrutta da una sofferenza incolmabile" così monsignor Davide Tonti, parroco Sant'Angelo in Vado
Due giovani albanesi vengono sentiti in queste ore dai carabinieri del comando provinciale di Pesaro Urbino per l'omicidio del 17enne Ismaele Lulli, trovato ieri senza vita in un boschetto a San Martino in Selva Nera nel Comune di Sant'Angelo in Vado. Per il momento non ci sarebbero provvedimenti di fermo, ma l'attenzione dei militari è particolarmente concentrata su di loro.
Di Ismaele si erano perse le tracce da domenica pomeriggio, quando aveva inviato un sms ai familiari che diceva: "Cambio vita, vado a Milano, non mi cercate". Ma non si esclude che a scriverlo sia stato chi lo ha ucciso per ritardare le ricerche. Un delitto feroce: chi lo ha sgozzato lo ha fatto con violenza, tanto che Ismaele è stato quasi decapitato.
Degli indumenti insanguinati sono stati rinvenuti nelle vicinanze del luogo in cui è stato rinvenuto il corpo. Recuperato anche il cellulare del ragazzo. Sul posto sono intanto arrivati anche i carabinieri del Ris.

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