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Conto Mazzini: al vaglio la "Black Sea Pearl" e il libretto "Pluto"

9 mag 2016
Baruca, Pagliai, Podeschi e Campagna
Baruca, Pagliai, Podeschi e Campagna
Processo Conto Mazzini: dopo l'audizione dei tre testimoni di oggi gli avvocati di Claudio Podeschi e Biljana Baruca chiedono l'acquisizione di atti che, a loro dire, scagionerebbero i loro assititi e che mancano dal fascicolo del procedimento.


Werner Berger, svizzero, gestore patrimoniale, è stato ascoltato a proposito della Black Sea Pearl, la società delle isole Vergini Britanniche di cui era consulente e che ha eseguito un bonifico da circa 2,5 milioni di Euro alla Clabi, societa' delle Isole Marshall, di Podeschi e Baruca. Berger ha riferito che l'indagine della giustizia elevetica per riciclaggio fu archiviata nel 2014 perchè la procura non dimostrò che si trattasse di denaro sporco. Berger ha dichiarato che quei 2,5 milioni di euro erano destinati, verosimilmente, ad un investimento immbiliare a San Marino.
L'imprenditore Andrea Della Balda è stato invece ascoltato nella sua qualità di amministratore della San Marino Telecom, in particolare in merito a 500mila euro che ricevette a fine 2005 attraverso il libretto “Pluto”, afferente alla “Fondazione per la Promozione Economica e lo sviluppo”. Della Balda ha spiegato che Pietro Silva gli consegnò quel libretto affermando che si trattava della somma che Simon Murray – che di li a poco sarebbe diventato presidente della San Marino Telecom Prima – gli aveva versato per l'acquisto dell'80% delle quote della società e per l'avvio imprenditoriale.
Della Balda ha spiegato che fu Giuseppe Roberti ad indirizzarlo – tramite Pietro Silva – a Murray.
L'udienza odierna si è conclusa con la deposizione di Maurizio Faraone nella sua veste di Dirigente Interpol. Faraone ha dichiarato che, su delega del commissario della Legge Morsiani, chiese informazioni sulla Black Sea Pearl agli uffici Interpol di Stati Uniti e Gran Bretagna. Rispose solo l'interpol americana riferendo che non emergeva nulla su quella società. Faraone riferì l'esito a Morsiani, ma solo a voce. Arrivò anche un rapporto dell'Fbi, presso l'ambasciata americana a Roma, con esiti analoghi. Faraone ha detto che non lo riferì a Morsiani perchè le mail erano indirizzate anche all'Aif e immaginava che l'agenzia le avesse riportate all'inquirente.
Abbiamo interpellato le parti del processo per una valutazione sull'udienza odierna e solo la difesa di Podeschi ha ritenuto di parlare. “Siamo soddisfatti – afferma l'avvocato Stefano Pagliai - perchè Berger ha confermato l' assoluta liceità dei denari bonificati a Podeschi e Baruca dalla Black Sea Pearl. Liceità confermata dalla autorità giudiziaria Svizzera - aggiuge - che già a febbraio del 2014 aveva archiviato ogni possibile sospetto di riciclaggio”. Pagliai si dice meravigliato del mancato inserimento nel fascicolo dei riscontri provenienti dalle informative richieste tramite i canali Interpol. Informative che a suo parere escludevano i suoi assistiti da ogni coinvolgimento nelle accuse.

l.s.

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