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USA: continua l'allerta crepa nella diga di Oroville

14 feb 2017
Elicotteri dei soccorsi nella diga di Oroville
Elicotteri dei soccorsi nella diga di Oroville
In California migliaia di persone stanno seguendo le operazioni alla diga di Oroville con il fiato sospeso. Da quando, 2 giorni fa, si è aperta una crepa sul bordo della valvola di emergenza, la situazione appare critica, e le autorità hanno ordinato l'evacuazione di 188.000 residenti delle contee di Butte, Sutter e Yuba. Il rischio, infatti, è che la diga – che risale agli anni '60 - collassi improvvisamente, inondando la valle. Da ore elicotteri – e mezzi per la raccolta dei rifiuti - stanno riversando enormi sacchi di pietre sulla breccia. Ma il problema della scarsa manutenzione di impianti strategici come quello di Oroville, è evidente; tanto che il Governatore della California – in genere assai critico su Trump – ha pubblicamente lodato il suo progetto neo-keynesiano di investire un trilione di dollari in infrastrutture. Il Presidente degli Stati Uniti incassa questa inaspettata apertura, ma i problemi – sul fronte interno - continuano. Dopo le polemiche, sulle politiche che limitano l'immigrazione, ora si registra la prima defezione nella sua amministrazione. Il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn è stato costretto a dimettersi poiché nel dicembre scorso – prima di ricevere l'incarico - avrebbe discusso di una possibile revoca delle sanzioni contro Mosca, con l'ambasciatore russo a Washington. In tal modo avrebbe infranto una legge del 1799 che vieta ad un privato cittadino di negoziare con funzionari di governi stranieri che abbiano contenziosi aperti con gli Stati Uniti. Ma l'aspetto considerato più grave è un altro: Flynn avrebbe infatti mentito all'amministrazione, compreso il vice presidente Mike Pence, sulla natura delle sue conversazioni. Il suo posto è stato assunto ad interim da un altro generale, Keith Kellog, attualmente capo dello staff del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Ma per la successione Trump starebbe pensando a David Petraeus, ex direttore della Cia ed ex comandante delle forze americane in Iraq ed in Afghanistan

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