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Mortale superstrada: sammarinese si presenta a Polstrada per nuova identificazione

20 nov 2017
Mortale superstrada: sammarinese si presenta a Polstrada per nuova identificazioneMortale superstrada: sammarinese si presenta a Polstrada per nuova identificazione
Mortale superstrada: sammarinese si presenta a Polstrada per nuova identificazione - Rischierebbe una pena fino a 12 anni di carcere, il sammarinese coinvolto nell'incidente stradale, n...
Si è presentato spontaneamente presso gli uffici della Polizia Stradale, il 34enne del Titano coinvolto nell'incidente mortale sulla Consolare. Tutto ciò mentre alcuni agenti eseguivano nuovi accertamenti sul luogo del sinistro. Al giovane, accompagnato dal suo avvocato, è stato notificato il verbale di identificazione, con la conferma di indagini in corso - a suo carico – per omicidio stradale. Atto formale, ma indispensabile: giovedì sera era stato infatti identificato per lesioni gravissime. La sopravvenuta morte del 51enne riminese Pierluigi Campana – travolto, mentre era alla guida di un'utilitaria, dall'auto del sammarinese – ha aggravato sensibilmente la posizione di quest'ultimo, che ora rischierebbe una pena tra gli 8 e i 12 anni di reclusione. A pesare, in particolar modo, è l'aggravante della guida in stato d'ebbrezza. Il giovane era infatti risultato positivo all'alcool – 1,2 grammi per litro – e alla droga. Prima di essere sentito dal Magistrato sarà necessario che la Polstrada completi i rilevamenti. In particolare – sottolinea il legale dell'indagato – è importante capire se si sia trattato di un tamponamento, o se la vittima si fosse immessa nella corsia di sorpasso, dove transitava – a quanto pare ad alta velocità - il 34enne. Quanto alla presunta assunzione di stupefacenti, l'avvocato sostiene che – subito dopo l'incidente – il suo assistito non era stato trovato in stato confusionale; e che, dai liquidi biologici, può essere rilevata una positività anche ad un mese dal consumo. L'obiettivo della difesa, a questo punto, sarebbe di ottenere una riduzione della pena, per poter così godere della sospensione.

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