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Scudo: nuovo decreto per fronteggiare il possibile deficit di liquidità delle banche

4 dic 2009
Due settimane fa, in occasione dei lavori del Forum Ambrosetti, il Segretario di Stato Gatti aveva parlato di 1 miliardo e 200 milioni di capitali rientrati in Italia. Oggi, a 9 giorni dalla scadenza della normativa sullo scudo fiscale, la quota è salita a 2 miliardi e 50 milioni. Un aumento rapido, consistente ma prevedibile, solo in parte ammortizzato dalla nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate, che sposta al 30 giugno il limite ultimo per il rientro tecnico dei capitali da San Marino. L’Esecutivo ha deciso così di emanare un decreto per garantire una liquidità accettabile agli istituti di credito del Titano. In sostanza introduce anche a San Marino una riserva obbligatoria a carico delle banche: la cosiddetta riserva frazionaria. In Italia la percentuale minima è del 2% sui depositi; sul Titano salirà all’8%. Gli istituti di credito dovranno depositare gli accantonamenti su appositi conti presso la Banca Centrale. All’Autorità di Vigilanza è attribuita la possibilità di concedere deroghe. L’introduzione della riserva obbligatoria era stata fortemente raccomandata dalle delegazioni del Fondo Monetario.

Gianmarco Morosini

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