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Tfr, Unas: "In busta paga da oltre 25 anni, artigiani pionieri"

17 ott 2014
Tfr, Unas: "In busta paga da oltre 25 anni, artigiani pionieri"
Tfr, Unas: "In busta paga da oltre 25 anni, artigiani pionieri"
Mentre in Italia l'anticipo del Tft entra in extremis nella legge di Stabilità e sarà realtà nel 2015 per i dipendenti del settore privato, sul Titano per tutti i lavoratori è una realtà dalla fine degli anni '80. Ed i primi a sperimentare questa gestione del TFR sono state le piccole imprese artigiane, inserendola nel contratto di categoria 25 anni fa e seguiti a ruota, nei rinnovi successivi, da tutti gli altri settori privati e pubblici.
Pio Ugolini, Segretario generale di UNAS, Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, ricorda le testimonianze di coloro che l’hanno preceduto e le motivazioni che hanno portato il mondo dell'impresa sammarinese ad anticipare di oltre un quarto di secolo la vicina Italia su questo aspetto della retribuzione e le differenze tra l'ipotesi che sta prendendo corpo all'interno della legge di Stabilità.
“Noi artigiani – spiega - è da 25 anni che anticipiamo il Tfr ai dipendenti, a San Marino viene oggi liquidato in tutti i settori su base annuale come mensilità tra marzo e giugno dell’anno successivo, diventando - di fatto - una sorta di quattordicesima, utile durante il corso della vita del lavoratore, in modo da avere subito liquidità per i propri consumi ”.
In Italia si prospetta che a beneficiare di questa possibilità potranno essere solo i dipendenti del settore privato: potranno infatti fare richiesta di ottenere il Tfr in busta-paga mensilmente anziché alla fine del periodo lavorativo, come fino ad oggi previsto. A San Marino la logica che invece ha portato a trasformare il Tfr in una mensilità aggiunta è dipesa probabilmente da un approccio diverso.
“Il fatto che venga liquidata annualmente, ma non mese per mese, spiega il Segretario generale dell'associazione- si spiega perché generalmente il costo del lavoro del dipendente non ha un'immediata corresponsione per l'imprenditore”. Ovvero, il dipendente deve essere retribuito a fine mese, ma il suo datore di lavoro, per i servizi in cui lo ha impiegato, viene pagato dai clienti successivamente.
In questo modo, l'anticipo su base annuale del Tfr “riconosce al lavoratore la totale liquidazione delle retribuzioni dirette ed indirette sostanzialmente nel corso della effettiva maturazione, senza mettere in crisi l'azienda - sottolinea Ugolini - ma risponde alle esigenze produttive”, in particolare quelle delle piccole imprese.
La gestione finanziaria e di bilancio della piccola azienda è di fatto semplificata da questo sistema, assicura il segretario UNAS. A conclusione di un rapporto di lavoro di durata anche ultradecennale, il titolare deve infatti corrispondere al dipendente solo il TFR riferito all’ultimo esercizio e non una cifra che può essere considerevole per i bilanci di un'impresa di piccole-medie dimensioni: “In quest'ottica risulta più vantaggioso gestire l'immediato in modo regolare, attraverso una contabilità annuale, piuttosto che creare debiti verso dipendenti che crescono negli anni”.
E questa modalità di anticipare il Tfr, non esclude in ogni caso per il dipendente la possibilità di usarlo per fondi previdenziali integrativi gestiti direttamente.
Ugolini in conclusione ritiene che all’associazione e alle organizzazioni sindacali sammarinesi che firmarono quell’accordo storico, dai fatti venga riconosciuta una importante lungimiranza.

Comunicato stampa Unas

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