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San Marino: Voluntary Disclosure, il punto sulla normativa in un convegno organizzato da BAC e Unione Fiduciaria

21 nov 2014
San Marino: Voluntary Disclosure, il punto sulla normativa in un convegno organizzato da BAC e Unione Fiduciaria
San Marino: Voluntary Disclosure, il punto sulla normativa in un convegno organizzato da BAC e Unione Fiduciaria
Su iniziativa della Banca Agricola Commerciale di San Marino e dell'Unione Fiduciaria spa - in collaborazione con gli Ordini professionali sammarinesi dei commercialisti e avvocati – si ragiona su una procedura, la Voluntary Disclosure, che favorisce il rientro dei capitali in un Paese, rivolgendosi a tutti coloro che detengono all’estero attività non dichiarate al Fisco, e che desiderino “collaborare volontariamente” con gli enti preposti denunciando tali attività e, di conseguenza, regolarizzando la propria posizione, pagando sanzioni in misura ridotta rispetto al caso in cui la violazione venisse contestata dall’amministrazione finanziaria del Paese di riferimento. La legge in Italia, già approvata alla Camera, è ora all'esame del Senato, ma la mole di emendamenti proposti comporterà probabilmente un nuovo passaggio parlamentare. Durante il convegno si è ragionato in particolare sul ruolo di banche e professionisti e i profili di responsabilità penale nelle procedure di Voluntary Disclosure. E naturalmente la fiduciaria, cui per legge può competere la funzione di sostituto d’imposta, subentrando in tutto o in parte al contribuente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, trattenendo le imposte dovute e versandole allo Stato. Voluntary Disclosure che non è affatto uno scudo fiscale: attualmente non prevede l’anonimato, il meccanismo di rientro dei capitali dunque potrà avvenire su richiesta esplicita e spontanea del contribuente; anonimato che però viene richiesto a gran voce almeno nella prima fase di accesso alla procedura dai commercialisti italiani. Dibattito quindi che resta aperto oltre confine, anche sulla questione dell'autoriciclaggio, reato invece già contemplato nell'ordinamento sammarinese. Intanto, per l'Amministratore delegato di Bac, Pier Paolo Fabbri, la Voluntary Disclosure può davvero rappresentare un'opportunità per San Marino, uno strumento per diventare attrattivi grazie alle capacità operative delle professionalità attive sul territorio. "Serve però – ha sottolineato - una forma di armonizzazione tra i sistemi italiano e sammarinese”, affermazione che trova d'accordo anche il prof. Stefano Mazzocchi dell'Università di Catanzaro il quale ha richiamato in tal senso all'importanza di un accordo bilaterale. “La Voluntary Disclosure – questa, l'opinione che ha accomunato i relatori intervenuti – è in ogni caso una misura a sostegno della crescita, un intervento che potrà consentire di liberare capitali da destinare ad altri investimenti”.

sp

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