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Odcec: il saluto di Marino Albani al termine del suo secondo mandato

12 ott 2015
Odcec: il saluto di Marino Albani al termine del suo secondo mandato
Odcec: il saluto di Marino Albani al termine del suo secondo mandato
Al termine del suo secondo mandato come Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili, Marino Albani indirizza un messaggio di saluto, che diviene occasione per fare il punto della situazione: lo definisce un Ordine attivo, che ha operato in maniera credibile a sostegno della trasparenza e della cultura della legalità, collaborando con le autorità di vigilanza per la promozione del paese a livello internazionale”. Albani ripercorre gli eventi di quelli che chiama “anni difficili per San Marino”: l'aggressione giudiziaria a Cassa di Risparmio, gli scudi di Tremonti, le black list, la crisi economica del Paese; difficoltà affrontate dal Consiglio dell'ordine con capacità e determinazione. Nel ringraziare tutti i membri dei vari organismi dell'Ordine dice: “lascio la Presidenza con la coscienza a posto e un lungo elenco di cose fatte che mi rendono orgoglioso e una eredità ai nuovi Presidente e Consiglio, vale a dire, un ordine professionale che è una ricchezza per il paese, un modello di riferimento, un soggetto autorevole”.


Di seguito il saluto ai colleghi commercialisti del Presidente Albani:
Care colleghe e cari colleghi,
sta per insediarsi il Consiglio dell’Ordine eletto per il triennio 2015-18, che eleggerà al proprio interno un nuovo Presidente.
Si chiude così, nel pieno rispetto dello Statuto, una fase della mia vita che mi vede completare il mio secondo mandato consecutivo (anzi terzo se vogliamo contare anche quello prima dell’unificazione di Dottori e Ragionieri) di Presidente dell’Ordine.
E’ il momento dei saluti e dei ringraziamenti e, magari, l’occasione di fare un breve punto della situazione.
Come ho già detto molto recentemente, ho avuto l’onore di presiedere un Ordine molto attivo e presente nel panorama sammarinese, che si è guadagnato sul campo una posizione autorevole e di rispetto, sia con le istituzioni, le altre categorie economiche e le parti sociali all’interno, sia nei rapporti internazionali con altri ordini ed organismi sovranazionali.
Un Ordine che si è consolidato dopo l’unificazione ed ha operato sempre ed in maniera credibile a sostegno della trasparenza e della cultura della legalità, collaborando con istituzioni ed autorità di vigilanza perché si raggiungessero le promozioni internazionali necessarie a rimettere in pista il Paese, condicio si ne qua non per una ripresa dello sviluppo del Paese e del suo sistema economico.
Sicuramente gli ultimi anni sono stati molto difficili per San Marino: abbiamo assistito ad una progressione terribile negli eventi che hanno colpito la Repubblica a partire dall’aggressione giudiziaria di Cassa di Risparmio (2009), che ha segnato l’inizio delle nostre sventure, passando per gli scudi di Tremonti, l’embargo di fatto commerciale, le black list, una sempre più grave crisi finanziaria ed economica del sistema Paese, ….per arrivare finalmente alla normalizzazione dei rapporti con l’Italia e le white list di questi ultimi tempi. Oltretutto negli ultimi anni si sono contate anche ben 28 azioni disciplinari nei confronti di iscritti all’Ordine, alcune delle quali piuttosto laboriose.
Quindi le tante difficoltà interne ed esterne non hanno agevolato l’impegno degli organismi dell’Ordine in questi anni, però sono fermamente convinto che il Consiglio dell’Ordine abbia agito con grande volontà, determinazione e capacità per affrontare anche queste difficoltà, riportando esiti complessivamente positivi. Di certo non si sono fatti dei miracoli, però si è fatto spesso di più di quello che si poteva: non c’è un segreto, semplicemente il Consiglio si è rimboccato le maniche, ha fatto squadra e si è dato da fare con competenza e coraggio.
Ed attorno al Consiglio si sono coagulati i colleghi impegnati nella Fondazione e nelle varie Commissioni di lavoro interne. Purtroppo non eravamo in tantissimi, ma quelli che c’erano hanno dimostrato il loro valore ed il loro impegno. Un impegno al servizio dell’Ordine, per la categoria e quindi per il Paese, cui va reso merito ed onore, perché l’impegno è stato premiato dai risultati. E questo è fuori discussione.
A tutti i colleghi e le colleghe del Consiglio, del Collegio dei Revisori, della Fondazione e delle Commissioni, che hanno lavorato al mio fianco in questi anni, quindi va il mio più affettuoso ringraziamento e meritato plauso per il lavoro svolto.
Per quanto mi riguarda, credo proprio di non essermi risparmiato e credo che le aspettative dei colleghi siano state soddisfatte, per cui lascio la Presidenza con la coscienza a posto e con un lungo elenco di cose fatte ed avviate che mi rende orgoglioso e soddisfatto. Mi piace usare la frase “Uno non si rende conto”, per cercare di rendere l’idea del tempo e dell’attenzione che richiede il fare parte del Consiglio, ma in particolare per fare il Presidente, un presidente spesso operaio. Infatti è già tanto, ma veramente tanto il tempo che va dedicato al lavoro oscuro dietro le quinte, lontano dai riflettori delle interviste e dei convegni, di preparazione e di presenza a riunioni ed incontri, al lancio di iniziative e di comunicati, a tessere rapporti con le istituzioni, con Roma, etc etc.
Sia chiaro che non sono qui per essere ringraziato per quello che ho fatto e per l’impegno che ho dato, perché da sempre penso che il servizio sia un atto assolutamente di buona volontà personale, che dovrebbe però coincidere con il dovere civico di ogni cittadino perché volto al bene comune.
Il programma di lavoro proposto ad inizio mandato è praticamente stato seguito interamente, e restano da completare delle azioni già avviate ed impostate, come ad esempio la revisione della legge antiriciclaggio e la riforma dei fondi pensionistici.
Lascio un’eredità al mio successore ed al nuovo consiglio: un ordine professionale che rappresenta una ricchezza per il Paese, un modello di riferimento per gli altri, un soggetto autorevole che ha saputo occupare il ruolo che gli spettava. Se ci sono già dei progetti da portare avanti e soprattutto a termine, sicuramente nuovi impegni stanno sorgendo e sorgeranno con le riforme che questo Paese sta per affrontare, a partire da quella dell’IGC (l’IVA sammarinese) e dai progetti economici mirati allo sviluppo dell’economia sammarinese, per cui la voce e la presenza dell’Ordine saranno sempre più importanti e determinanti. Sono certo che chi mi seguirà sarà all’altezza del compito.
Un caro saluto a tutti ed un grande “in bocca al lupo” al nuovo Presidente ed al Suo Consiglio!


MARINO ALBANI

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