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Bufera Carisp: "Fondi erogati dallo Stato per la ricapitalizzazione destinati alla copertura di buchi di bilancio"

29 mar 2017
CarispBufera Carisp: "Fondi erogati dallo Stato per la ricapitalizzazione destinati alla copertura di buchi di bilancio"
Bufera Carisp: "Fondi erogati dallo Stato per la ricapitalizzazione destinati alla copertura di buchi di bilancio" - E' quanto emerge dalla relazione richiesta dal precedente Governo e consegnata, per volere dell'attu...
“Abbiamo agito secondo legge”, si limita per ora ad un laconico commento il Presidente di Cassa di Risparmio, Pietro Giacomini a proposito di quanto emerso dalla relazione commissionata nell'estate scorsa dal precedente Governo a tre professionisti sammarinesi, gli avvocati Nazzareno Bugli, Orietta Berardi e Marco Rossini (quest'ultimo, tra l'altro, è l'attuale presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio SUMS). Per una replica più dettagliata Giacomini rimanda ai prossimi giorni quando sarà l'intero Cda ad esprimere la propria posizione. Un Cda tuttavia dai giorni contati, visto che su richiesta del Congresso di Stato il 10 aprile è stata convocata l'Assemblea degli Azionisti per procedere alla nomina del nuovo organismo. In attesa di sviluppi, a tenere banco – dicevamo - sono i contenuti della relazione incentrata sulla disamina degli assetti partecipativi della Eccellentissima Camera in Carisp: le somme complessivamente messe a disposizione della Cassa dallo Stato – si legge - sono pari a 283 milioni di euro, di cui “85 milioni di esborso eseguito nel 2013 per l'aumento del capitale sociale dell'istituto”. Dalle carte emerge però che una parte cospicua di questi fondi erogati a Carisp – precisamente 38 milioni e 636 mila euro – siano state distratte dal rafforzamento patrimoniale, in violazione alla legge 153 del 2013, a favore di una copertura delle perdite di esercizio, creando in definitiva delle riserve di sovrapprezzo. Decisione, questa, assunta dall'Assemblea di Cassa del 30 dicembre 2013. In generale – è la tesi che affiora dalla relazione – lo Stato, titolare ora del 46% delle azioni, a fronte dei finanziamenti concessi “non detiene minimamente una quota di partecipazione nel patrimonio della banca che possa essere considerata rappresentativa del capitale sociale investito. Gli accordi, contratti, scritture e deliberazioni complessivamente considerate – si legge – portano quindi a rilevare l'apparente inerzia della Eccellentissima Camera ad esercitare il proprio ruolo contrattuale”. Notizie dunque che non rasserenano affatto il clima che si respira nel Paese. Intanto si scopre che le relazioni su Carisp in realtà sarebbero tre: oltre a quella già citata richiesta dal vecchio Governo, una sarebbe stata commissionata dall'ex Segretario di Stato per le Finanze Giancarlo Capicchioni ma rimasta riservata; infine una terza - presumibilmente la più recente – voluta da Banca Centrale, che verrà presentata in seduta segreta il 5 aprile in Commissione Consiliare Finanze.

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