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Rimini: comitato azionisti e clienti bocciano accordo vendita Carim

3 ott 2017
Carim
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"Non siamo soddisfatti del risultato, nella forma e nella sostanza". Porta in faccia da parte del comitato "Cassa 1840" che raduna azionisti, correntisti e clienti dell'istituto di credito riminese, all'accordo quadro per la vendita del 95% di Carim a Credit Agricole per 195 milioni di euro. Tramite i coordinatori Matteo Bartolini e Tiziano Marchi, precisa che si valutera' l'atteggiamento da tenere dopo che il cda avra' illustrato i contenuti dell'intesa e i dati che hanno portato ai valori attribuiti. Ma, appunto, il primo giudizio e' di bocciatura. Il comitato, infatti, si attendeva dal cda "attenzione anche verso gli azionisti". Sono stati loro a "evitare il possibile panico sui depositi e dunque hanno direttamente e indirettamente contribuito a mantenere la continuita' aziendale e l'occupazione". Eppure "sono visti come unici soggetti da sacrificare e dei quali non si e' tenuto conto nella trattativa". Il Comitato ricorda che "dal 2010 in poi le azioni non hanno avuto mercato e quindi l'azionista e' rimasto ostaggio del sistema". Mentre l'accordo prevede per "chi arriva con 194 milioni di pagare le azioni 193 centesimi e che eventuali plusvalori futuri saranno di altri". Insomma, fanno i conti i coordinatori, la banca viene valutata, ante aumento di capitale, 10 milioni di euro quando ne valeva 250. Il presidente del Fondo interbancario, proseguono, si aspetta "un ritorno dall'investimento" e Credit Agricole e' soddisfatta. Il comitato, invece, aspetta i dati ufficiali, poi convochera' gli azionisti, per "una cosi' avvilente ricapitalizzazione". E se Credit Agricole confermera' la disponibilita' a un incontro a breve, sara' "presente e costruttivo- concludono Bartolini e Marchi- diversamente vorra' dire che il progetto industriale non prevede la nostra presenza attiva e ne trarremo le giuste conseguenze".

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