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Caso Asset: i dubbi dei legali dei correntisti

23 nov 2017
Bruno Macina
Bruno Macina
In una nota molto lunga e altrettanto tecnica, i legali dei correntisti hanno sollevato diversi dubbi sulla procedura del passaggio di Asset in Cassa di Risparmio, in particolare  sulla conversione, per la somma eccedente i 50mila euro, in obbligazioni non subordinate emesse da Cassa con scadenza a tre anni dalla data di emissione del decreto legge, remunerate ad un tasso non inferiore all'1,50%.
Ancora, sostengono i legali, non è stato esibito pubblicamente l'atto di cessione stipulato tra Asset Banca e Cassa di Risparmio pertanto, l'unica fonte da cui l'interprete esterno può desumere la regolamentazione del passaggio è il solo decreto che non contiene alcun obbligo da parte dei creditori di Asset di aprire un conto in Cassa e che fa degli importi inferiori o uguali a 50mila euro un credito immediatamente esigibile.
Il creditore, sottolinea la nota, potrebbe quindi chiedere che gli venisse versato il suo avere presso altro istituto bancario.
Questa possibilità, insiste Bruno Macina, sarebbe stata negata nei colloqui intercorsi con Cassa di Risparmio. Non si capisce inoltre per quale ragione, dato per assodato che i fondi al di sopra di 50mila euro restano "congelati" per tre anni - quantomeno fino alla pronuncia del Collegio Garante - il singolo creditore non possa disporre dell'importo inferiore se non dopo aver sottoscritto l'obbligazione.
Se entro sette giorni non riceveremo risposta, conclude Macina, i legali dei correntisti sono pronti ad agire in tutte le sedi.

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Sonia Tura

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