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Banche, Csu: disdetta dei contratti integrativi è "contro la legge"

22 mag 2018
CARISP, BSM, CIS e BAC
CARISP, BSM, CIS e BAC
I sindacati tornano a farsi sentire dopo le disdette dei contratti integrativi da parte delle banche sammarinesi e parlano di un "recesso" che va contro la legge. In mattinata Cassa di Risparmio, Bac, Banca Cis e Bsm, con un comunicato congiunto, hanno spiegato le ragioni della disdetta e hanno annunciato la ridefinizione negoziale di tali contratti.

Gli istituti di credito fanno riferimento alla necessità di riorganizzare il settore dopo le analisi di Fondo monetario internazionale e autorità di vigilanza e spiegano quanto gli accordi integrativi aggravino il costo del lavoro. Le quattro banche, “confidando sul senso di responsabilità del personale”, così scrivono, invitano a interrompere o non programmare forme di mobilitazione.

La Csu risponde sostenendo di essere stata sempre disponibile al confronto per rivedere tali contratti, a patto che gli istituti fornissero informazioni su bilanci, stipendi e compensi di amministratori e dirigenti, parcelle di consulenti, collaboratori e rimborsi spese. I sindacati spostano quindi l'attenzione su un quello che definiscono un "insostenibile" e "inaccettabile" aumento dei costi per consulenze e professionisti. La Csu esorta il Governo a far pesare la sua autorevolezza e chiede di ritirare subito i recessi, così da tornare al dialogo.

Mauro Torresi

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