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Inchiesta pompe funebri: lucro sui morti e spregio alle salme

17 gen 2019
Foto ansa
Foto ansa
Sono Giancarlo Armaroli, 67 anni, amministratore unico del R.i.p Service e Massimo Benetti, 63 anni, presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio Imprese Funebri (C.i.f), della Roncato Srl i due imprenditori, destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere, ai vertici dei due 'cartelli' che organizzavano servizi funebri. E' quanto hanno ricostruito i Carabinieri, coordinati dal pm Augusto Borghini. Nell'inchiesta sul racket dei funerali scoperto a Bologna. Armaroli e Benetti - risultato essere anche dipendente dell'agenzia Golfieri Srl, consigliere dell'Antico Consorzio Funebre Bolognese e vice presidente del cda della Svp Bologna Spa e amministratore delegato della Bologna Servizi Cimiteriali Srl, società partecipata del Comune di Bologna - coordinavano una attività strutturata, hanno rivelato le indagini, su più livelli: uno 'base' costituito dagli infermieri delle camere mortuarie che intercettavano i familiari dei defunti, mentre nel secondo, in base a quanto ricostruito, operavano i rappresentanti delle agenzie funebri che, rimanendo in zona e venendo contattati con segnali precisi, telefonate o semplici gesti.

Giuseppe Venturi, 56 anni, Giuseppe Parise, 72, sono due degli infermieri dell'Ausl di Bologna che, secondo i Carabinieri, hanno partecipato all'attività gestita da Armaroli, comunicando nomi e informazioni delle persone decedute e indirizzando le famiglie verso le agenzie di servizi funebri. I prezzi venivano modificati anche per realizzare introiti in nero, gestito da affiliati con compiti specifici per mantenere una contabilità parallela, guadagnare e alimentare il sistema.

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