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Strasburgo: spari al mercatino di Natale, almeno tre morti. Il killer sfugge al blitz della polizia

11 dic 2018
Spari in un mercato di Natale a Strasburgo, in Francia. Il bilancio provvisorio è di almeno tre morti e tredici feriti, fra cui un italiano. Sette sarebbero in gravi condizioni. Il sindaco della città Roland Ries, ha parlato di un attentato terroristico e ha invitato tutti ad asserragliarsi dentro casa.

Un uomo solo avrebbe aperto il fuoco verso le 20 al centro di Strasburgo, l'ora in cui tutti sono in giro per mercatini o per locali. I colpi sono esplosi in rue des Grandes-Arcades. Il killer, identificato, era finito già in carcere in passato per aggressione. In seguito era stato segnalato come elemento 'radicalizzato' e come minaccia per la sicurezza nazionale. Si chiama Cherif C., 29 anni, di origini nordafricane ma nato a Strasburgo. Per prenderlo la polizia ha messo in piedi una caccia all'uomo imponente. Blindato il centro storico dove nessuno è stato fatto più entrare, solo uscire. Pattugliate palmo a palmo le strade deserte, anche con un elicottero.

L'uomo è riuscito comunque a scappare allontanandosi dal centro. Dopo qualche ora lo hanno individuato in un quartiere di periferia, Neudorf, dove in un primo momento sembrava si fosse asserragliato in un immobile. Ma il blitz della polizia è fallito e le ricerche continuano. A quanto pare l'attentatore non avrebbe agito da solo e in centro si continua a cercare anche un secondo sospetto. A Strasburgo è la settimana più affollata, quella che oltre ai turisti vede arrivare in città tutto il personale del Parlamento europeo per la plenaria mensile. Molti gli eurodeputati che si sono ritrovati bloccati dentro i ristoranti e i bar. Mentre il parlamento è stato blindato, su ordine del presidente Antonio Tajani, e tantissime persone sono rimaste chiuse nel palazzo.

Sui social Sylvie Bollini, ambasciatore permanente presso il Consiglio d'Europa, che si trova nella città, ha confermato di stare bene.
Al sicuro anche il segretario del PSD Gerardo Giovagnoli, in città per partecipare all'evento sui 70 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Giovagnoli si trovava altrove al momento dell'attentato.

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