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Brexit, Theresa May supera il voto di fiducia

17 gen 2019
Theresa May
Theresa May
La Camera dei Comuni ha respinto la mozione di sfiducia presentata dai laburisti contro il governo guidato dalla premier Theresa May. Sono 325 i deputati che hanno votato a favore del governo e 306 quelli contro. La mozione è stata dunque respinta per 19 voti. “Sono pronta a lavorare con ogni membro di questa Camera per arrivare alla Brexit”, ha dichiarato la May dopo il voto: “Sono felice che la Camera abbia espresso la sua fiducia, continueremo a lavorare per realizzare il risultato espresso nel referendum e lasciare l’Unione Europea»”

Il leader dell’opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, si è detto disposto a incontrare Theresa May sul dossier Brexit, ma ha chiesto alla premier di “togliere dal tavolo” qualunque ipotesi di divorzio no deal dall’Ue. Anche il capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell’Snp, Ian Blackford, ha detto sì a un “confronto costruttivo” con May. La May ha cominciato un giro di incontri con alti rappresentanti dei partiti in Parlamento per i negoziati. Al primo tavolo hanno partecipato i vertici dei LibDem, Snp e Plaid Cymru. Poi lunedì tornerà di nuovo alla Camera dei Comuni per presentare un piano B, alla luce di quello che sarà emerso dagli incontri.

Cosa potrebbe succedere adesso? Quello che gli ambienti economici temono di più è lo scenario di un no deal. La May potrebbe impegnarsi a tornare a negoziare con Bruxelles oppure chiedere un rinvio della data della Brexit, fissata al momento per il 29 marzo. Altra opzione sarebbe quella di un secondo referendum, finora sempre respinta dalla premier. "Mai il rischio no deal è stato così alto", ha avvertito il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier. Dalla Commissione Ue, intanto, il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito che "l'accordo è un compromesso equo e il miglior accordo possibile". Secondo il Times, l'Ue sta valutando l'ipotesi di rinviare la Brexit fino al 2020, dopo che Francia e Germania hanno espresso la loro disponibilità a estendere i negoziati sul divorzio vista la situazione politica interna del Regno Unito.

fm

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