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Saluto di fine anno dell'Eccellentissima Reggenza

31 dic 2009
Saluto di fine anno dell'Eccellentissima Reggenza
Care concittadine e cari concittadini,
alla vigilia del nuovo anno la Reggenza desidera rivolgere il tradizionale messaggio di auguri a voi tutti sammarinesi residenti nel nostro Paese e all’estero.
Nel rivolgervi questo augurio non ignoriamo la preoccupazione che ci accomuna nel guardare all’anno che sta per iniziare, un anno che ci impegnerà a scelte importanti.
Vorremmo parlare con il linguaggio della verità, che non induce al pessimismo ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza.
Nel corso del 2009, a poco più di un anno dall’inizio della XXVII^ Legislatura, si sono verificati una molteplicità e straordinarietà di eventi che hanno fortemente impegnato il Governo e le forze politiche e sociali della Repubblica a far fronte a situazioni delicate e complesse.
Nel corso del 2009 la crisi finanziaria ed economica mondiale, i provvedimenti e le scelte di politica economica adottati dal G20 ed dal G9, le politiche fiscali degli Stati, le vertenze giudiziarie che riguardano primari istituti del nostro sistema bancario e finanziario, l’attenzione mediatica rivolta alla nostra Repubblica, hanno seriamente inciso sulla nostra economia e sulle nostre finanze.
C’è ragione di essere preoccupati per l’occupazione, per le condizioni di chi lavora e di chi cerca lavoro, per le famiglie più bisognose. Il nostro pensiero va in particolare a chi ha perso il proprio lavoro.
Siamo preoccupati per l’occupazione, ma fiduciosi nella tenuta della nostra economia, nella capacità delle parti sociali ed economiche di sapere con il governo dare adeguate risposte per la nostra Repubblica.
Siamo convinti che possiamo affrontare le difficoltà economiche del sistema e creare anzi le premesse di un migliore futuro, se saremo capaci di far leva sui punti di forza e sulle migliori risorse di cui la Repubblica dispone.
A condizione che non esitiamo ad affrontare le insufficienze ed i problemi che ci portiamo dietro da troppo tempo. Facciamo delle difficoltà una occasione per colmare i ritardi e far fronte agli immobilismi.
Percepiamo come assolutamente necessario ritrovare quel senso di slancio e di coesione nazionale che sia a supporto di un cambiamento che, fuori di retorica, deve rappresentare una opportunità di rinnovamento, anche economico, sociale e culturale in grado di rappresentare il vero volto della nostra Repubblica.
La fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni sarà fondamentale per rinvigorire la consapevolezza che il nostro Paese non ha mai rinunciato a lottare e non ha mai abdicato alle sue prerogative sovrane, certamente consapevole della propria condizione di piccolo Stato.
Dobbiamo essere consapevoli che una nuova stagione si dovrà aprire in tutti i settori dello Stato e per tutti: per l’Amministrazione Pubblica in tutte le sue forme ed organizzazioni, per l’Impresa, per il Sindacato, per ogni sammarinese che dovrà sentirsi autenticamente protagonista attivo della comunità alla quale appartiene.
In tale direzione occorre progettare uno sviluppo nuovo che fornisca una chiave di lettura moderna del rapporto fra lo Stato e il cittadino, che incentivi concretamente le capacità e le intelligenze sammarinesi, che consideri con la stessa unità di misura il settore pubblico e quello privato, che con decisione affermi una cultura del lavoro e dell’efficienza; che attui una rigorosa gestione delle risorse pubbliche ed un razionale loro impiego, che con forza introduca un criterio di sviluppo del sistema anziché privilegiare una logica di gestione dello stesso.
Siamo certi che si possano assicurare le giuste opportunità di crescita allo Stato ed ai suoi cittadini avendo la capacità di stare al passo con i tempi, e con l’attenzione costantemente rivolta al futuro.
Il fatto che siano emersi recenti segnali di ripresa e che siano stati conseguiti importantissimi risultati, rispetto alla situazione di difficoltà che ha caratterizzato la vita della Repubblica, ci conforta e ci fa ben sperare.
Il percorso virtuoso che è stato intrapreso nel corso dell’anno, l’incisività e il rigore delle normative adottate per allinearci agli standard O.C.S.E., la volontà di collaborazione e la trasparenza che ci sono state riconosciute da importanti organismi sovranazionali e che hanno determinato la fuoriuscita dalla procedura rafforzata del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa e l’inserimento di San Marino nella White List Ocse, non potranno che rafforzare l’autorevolezza di una statualità che conta secoli e secoli di storia.
La Repubblica di San Marino, nonostante le sue ridotte dimensioni, si è sentita profondamente impegnata e coinvolta in tutte le grandi sfide imposte dalle regole del mercato globale e, alla pari degli Stati più grandi, ha adottato, secondo i parametri internazionali, misure rigorose per contrastare il malaffare e il riciclaggio di denaro destinato al finanziamento di attività criminose.
Riaffermiamo con assoluta convinzione il valore che assume la cooperazione internazionale quale lo strumento più efficace per vincere la sfida del superamento di una difficilissima congiuntura economica, che sta fortemente mettendo in discussione i modelli di sviluppo economico fino ad ora adottati.
La definizione nel corso del 2009 di numerosi Accordi e Convenzioni internazionali, atti a garantire un corretto sviluppo del nostro sistema economico e finanziario e ad imprimere una ulteriore autorevolezza alla nostra statualità – sono 15 gli accordi finora firmati - la firma il 26 Novembre dell’Accordo in materia di collaborazione finanziaria con la Repubblica Italiana che va ad aggiungersi a quello già firmato il 31 marzo in materia di Cooperazione Economica, costituiscono una risposta a legittime aspettative e a consapevoli indirizzi per lo sviluppo futuro dell’economia.
Affinché possa finalmente completarsi il quadro normativo convenzionale con la vicina Repubblica Italiana manca la firma dell’Accordo contro le doppie imposizioni. Tale firma, il cui ritardo appare francamente incomprensibile, subordina l’entrata in vigore di tutte le intese raggiunte, e quando avverrà potrà dare vita finalmente ad una nuova stagione di sviluppo e operativa collaborazione.
L’incontro ufficiale del 27 novembre a Palazzo Chigi che la Reggenza ha avuto con il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi - al quale rinnoviamo gli auguri di una completa guarigione - va nella direzione evidenziata dal Ministro degli Esteri italiano nella sua veste di oratore ufficiale nella cerimonia di insediamento della Reggenza del 1° aprile scorso, appunto nella direzione di superare “le difficoltà del passato, nella prospettiva di una relazione fluida, articolata, ispirata alla reciproca fiducia”.
Siamo certi che la disponibilità del Capo del Governo della Repubblica italiana non mancherà di avere effetti importanti sui rapporti fra i due Stati e sul rilancio di fruttuose collaborazioni.
I ricorsi storici che hanno caratterizzato le secolari vicende del nostro Stato hanno posto in evidenza come i sammarinesi debbano lottare per difendere la propria autonomia e per salvaguardare la propria identità.
Ci siamo sempre riusciti, attivando energie democratiche per giungere a soluzioni capaci di conciliare sopravvenute difficoltà con la difesa coerente dei principi del buon diritto.
Sarà ancora una volta così, purché vi sia la consapevolezza che la sammarinesità non è solo uno status, ma un insieme di valori che vanno costantemente difesi mettendo da parte le contrapposizioni e ponendo in evidenza la fierezza dell’appartenenza.
Consapevoli della nostra identità e della necessità di una stagione dello sviluppo e delle responsabilità, la politica dovrà fare la sua parte e mai come ora dovrà sentirsi impegnata in un forte lavoro programmatico con scelte chiare e condivise, indirizzate ad investire nel futuro dello Stato.

Care Concittadine e cari concittadini,
Siamo del tutto convinti che ogni decisione importante debba promuovere presupposti nuovi nel rapporto fra il cittadino e lo Stato per evitare che le necessarie trasformazioni, anziché creare prospettive di crescita possano divenire strumenti di solo progresso materiale che rischierebbero di impoverire la nostra identità anziché conformarla a progetti di lungo respiro per infondere fiducia e incoraggiare la cultura del fare.
La consapevolezza di essere cittadini di uno Stato sovrano, ricco di valori e forte della sua democrazia e della sua libertà, uno Stato che anche nei momenti di difficoltà non ha mai consentito che altri sminuissero i suoi caratteri peculiari, deve essere sorretta da meccanismi e da modelli che poggiano su basi concrete e che possono contare su strumenti di applicazione certi.
Saluteremo con viva soddisfazione un nuovo Regolamento Consiliare, che non è più rinviabile, e che sembra essere finalmente giunto ad un punto di intesa fra tutte le Forze Politiche, per far sì che i lavori del Consiglio Grande e Generale possano procedere senza speculazioni procedurali, pur nel dovuto rispetto delle legittime prerogative istituzionali e in un’ottica di maggior valorizzazione del ruolo di consigliere e delle sue funzioni parlamentari.
Così come non è più rinviabile una riforma dell’Ordinamento Giudiziario secondo i criteri di una più compiuta disciplina della tecnica del Diritto e secondo la più avanzata concezione di efficienza della giustizia riconducibile all’operatività di uno dei Poteri fondamentali dello Stato.
Nell’ambito degli impegni più importanti a livello normativo, il legislatore, nel 2010, affronterà anche la materia relativa ai permessi di soggiorno ed alle residenze anagrafiche.
La gestione di uno Stato che intende progredire in sintonia con i cambiamenti che hanno caratterizzato, soprattutto nell’ultimo decennio, la vita sociale dei suoi cittadini, non può abdicare al principio di un rigoroso controllo delle presenze in territorio.
Ultimamente sono state riscontrate situazioni che hanno talvolta creato turbamenti ed apprensioni sul piano dell’ordine pubblico, incidendo negativamente anche sulla nostra economia e sulla nostra immagine.
Si tratta di fenomeni che vanno adeguatamente governati individuando opportuni strumenti di controllo, senza tuttavia venir meno ai principi di accoglienza e di ospitalità ed a esigenze di sviluppo economico.
E’ stato compiuto un notevole passo in avanti per quanto riguarda la valorizzazione dell’Amministrazione Pubblica e per quanto riguarda la dovuta attenzione nei confronti di un patrimonio che appartiene a tutti i cittadini.
Lo si è fatto attraverso una Legge Quadro il cui elemento caratterizzante è costituito dalla ricerca della massima aderenza alla realtà.
Sono state create – dopo tanto tempo, in cui se ne era soltanto parlato – tramite una normativa che ha tenuto conto degli strumenti operativi necessari, linee di intervento per dare contenuto ad un percorso di innovazione che si è prefisso lo scopo di inserirsi, con coerenza, nel processo di evoluzione del nuovo sistema sociale.
La consapevolezza della necessità di mettere a frutto questo intervento sarà fondamentale per garantire la sua efficacia.
In questa nostra esperienza istituzionale siamo venuti a contatto con numerose realtà che operano nel mondo del volontariato: sono uomini e donne di ogni età e di ogni estrazione sociale che con il loro impegno disinteressato costituiscono un esempio concreto di solidarietà e rappresentano il modello espresso da una società che, seppure in un momento particolarmente impegnativo, è rimasta fedele ai suoi principi e senza alcuna discriminazione, ha mantenuto viva l’attenzione per le peculiarità della persona e per la sua dignità.
In questi giorni ci siamo recati in visita, in prossimità delle Festività Natalizie, presso le Scuole di ogni ordine e grado per porgere il nostro saluto ed esprimere il nostro augurio.
Abbiamo apprezzato l’affetto e il calore che da parte dei ragazzi, degli insegnanti, di tutto il personale che opera nei vari plessi scolastici è stato riservato alla Reggenza ed abbiamo sentito ancora più viva la testimonianza nei confronti di una ricorrenza che contiene un alto significato etico, e che la Scuola ha ancora una volta contribuito a rendere attuale nella sua universalità.
Siamo convinti che la missione educatrice della Scuola, alimentando un comune sentire, potrà contribuire ad attivare nuove sensibilità per portare a compimento il più grande di tutti i progetti: quello della piena tutela dei diritti di ogni bambino, di ogni donna, di ogni uomo; quello del riequilibrio delle risorse di questo nostro pianeta; quello della cessazione dei conflitti che vedono i popoli in contrapposizione tra loro rendendo ancora lontana un’era globale di pace.
Ma non potremmo trascurare in questo nostro giro d’orizzonte un riferimento alla particolare importanza che riveste la famiglia come nucleo fondamentale del vivere associato e nella quale ogni cittadino sviluppa il proprio senso di appartenenza ed impara a conoscere le responsabilità per operare le proprie scelte.
Il ruolo della famiglia nella società è insostituibile: auspichiamo che le istituzioni si adoperino sempre di più per la sua tutela e per il suo sostegno, perché da questa dipende il sano progredire di ogni contesto civile.
Il nostro pensiero affettuoso giunga infine alle persone anziane. Sono un patrimonio di esperienza cui non deve venire meno la nostra profonda riconoscenza e che, all’interno della famiglia stessa, devono trovare spazi ideali di comprensione e di rispetto.
Né vogliamo dimenticare i nostri concittadini che in questo Anno sono venuti a mancare all’affetto dei loro cari e alle cure del nostro Paese.
Pensiamo in particolare ad Antonietta Bonelli e a Giuseppe Rossi, straordinari protagonisti e interpreti dell’identità sammarinese.
Care concittadine e cari concittadini, il nostro messaggio volge al termine.
Avvertiamo tutta la responsabilità, ma anche tutto l’orgoglio di rappresentarvi.
Abbiamo affidato le nostre riflessioni a questo messaggio in una giornata particolare che prelude al nuovo e che, vogliamo immaginare, possa essere foriera di una stagione di scelte e di prospettive vincenti per il Paese.
Il cammino finora compiuto deve essere motivo di fiducia: il raggiungimento di ulteriori traguardi deve essere un impegno verso le future generazioni.
A tutti voi sammarinesi che risiedete in Patria o che vivete lontano dal nostro Paese, giunga da parte della Reggenza l’augurio più affettuoso e sentito per il Nuovo Anno.
Proseguiamo, insieme, sulla strada tracciata dai nostri Padri: la fierezza di rappresentare la Repubblica e l’impegno sorretto da solidi valori morali siano la premessa per costruire con fiducia il nostro futuro.

Vi siamo grati per l’ascolto.

Buon anno a tutti voi.

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