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Un editoriale di Maurizio Belpietro su Gianfranco Fini infiamma la giornata politica italiana

27 dic 2010
“Quel che sapevo ve l’ho raccontato e, se richiesto, lo riferirò al magistrato, poi chi avrà titolo giudicherà”. Si chiude così l’editoriale shock di Belpietro, l’ultimo atto di una battaglia - quella di “Libero”, contro il Presidente della Camera - senza esclusione di colpi. Il direttore del quotidiano rivela che “qualcuno” avrebbe pensato di organizzare un attentato a Fini, per poi far ricadere la colpa sul Premier condizionando così l’esito delle elezioni. Si parla del luogo – la città di Andria – e del periodo: la prossima primavera. Ma non solo; per organizzare il progetto – si legge – ci “si sarebbe rivolti a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200mila euro”; obiettivo il ferimento di Fini e lo screditamento politico e personale di Berlusconi. Una bomba quella di Belpietro, che tuttavia non garantisce sull’attendibilità della fonte. Quel che è certo è che – sulla vicenda - il Procuratore di Trani ha deciso di aprire un’indagine. Nell’articolo si parla poi di un rapporto mercenario intercorso, lo scorso anno, tra il Presidente della Camera e una prostituta di Modena. Durissime le reazioni di Futuro e Libertà. “Se Belpietro insiste per saperne di più di falsi attentati – replica con sarcasmo Italo Bocchino – può chiedere al suo caposcorta”. Chiaro il riferimento all’aggressione armata di 3 mesi fa al direttore di “Libero”, sulla cui veridicità in molti hanno avanzato seri dubbi. “Quest’ultimo delirio – afferma il segretario amministrativo di FLI lo Presti – la dice lunga sulle condizioni psichiche di questo giornalista, che ha fatto dell’ingiuria e della calunnia il leit-motiv della sua carriera”.

Gianmarco Morosini

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