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Intervento del consiliere Pedini Amati (Psrs) su giustizia e "inciuci"

4 lug 2012
Intervento del consiliere Pedini Amati (Psrs) su giustizia e "inciuci"
Intervento del consiliere Pedini Amati (Psrs) su giustizia e "inciuci"
Gentili lettori, da diverso tempo ormai cerco di tenere alta l’attenzione sull’unico vero problema della Repubblica di San Marino, il funzionamento della Giustizia e gli inciuci Politico/Affaristici. Molto spesso purtroppo le due cose viaggiano di pari passo, e cioè una Giustizia/Tribunale, nominato dalla Politica, rischia di non avere il coraggio, la forza o gli strumenti (spesso volutamente anche negati), di fare luce su fatti abbastanza circostanziati e palesi che riguardano personaggi illustri, se non politici di primo piano, concentrandosi magari su poche persone o società da utilizzare come veri e propri capri espiatori per distogliere l’attenzione su fatti di maggior importanza penale che qualcuno artatamente cerca di tenere nascosti. Sono certo che molti, moltissimi Giudici del nostro Tribunale, francamente non tutti, hanno sempre svolto il loro lavoro nella massima trasparenza, rigore morale, onesta e imparzialità professionale e soprattutto hanno cercato in tutte le maniere di fare la loro parte contro la forte pressione della casta e del malaffare Politico/Affaristico che ha sempre cercato in tutti i modi di tenere celate le tante nefandenze o addirittura i reati commessi per il fine unico di fare i loro interessi. Molti, moltissimi, sono il lati oscuri che si nascondono dietro a tante mancate inchieste, io da sempre ho cercato di mantenere vivi i ragionamenti, i nomi delle inchieste, cercando il più possibile di far prendere coraggio a quanti hanno l’obbligo morale e professionale di fare luce fino in fondo su tante questioni irrisolte, ricordo per esempio il Caso Sopaf-Delta - Cassa di Risparmio, per il quale mai nessuno, se non il Tribunale di Forlì, ha indagato sulla presunta tangente da 15 milioni di euro, il caso Finprojet, dove ancora oggi non si vogliono sfogliare le carte recuperate nelle cassette di sicurezza, le mille inchieste sollevate dalle Procure Italiane, ma che riguardano fatti, società o persone anche Sammarinesi, insomma la lista è lunga e l’ho fatta più volte, il problema è sempre lo stesso, non si vuole arrivare fino in fondo. Il malaffare Sammarinese che si è strutturato negli anni è formato da tante piccole diramazioni sotterranee collegate tra loro e soprattutto è così forte e potente, da potersi considerare una vera e propria organizzazione mafiosa con la “M” maiuscola. Si perché i metodi per contrastare chi rema contro o chi denuncia, sono metodi che si usano e che tutti abbiamo visto utilizzare dalle più importanti organizzazioni malavitose conosciute in Italia e nel mondo. Prendo come esempio il mio caso personale, senza per questo voler passare da martire o da salvatore della patria, ma solo per fare capire ai lettori quanto può essere cattivo un sistema contro chi non abbassa le orecchie o qualcos’altro. L’anno scorso, esattamente il 26/05/2011, mi viene recapitata una raccomandata a/r da parte dell’ISS - Sezione Contributi, dove mi veniva contestato il fatto di non avere dichiarato una somma pari a €. 32.921,48 nella mia dichiarazione dei redditi del 2008. (sapete che i controlli delle dichiarazioni dei redditi vengono fatti per il terzo anno precedente all’anno in corso, molto spesso a campione) Comunque venendomi sollevata una presunta mancata dichiarazione, l’ufficio contributi mi solleva una sanzione da pagare presso Banca Centrale, pari a €. 5.406,23, da versare entro 15 giorni dal ricevimento della lettera, cioè entro il 10 Giugno 2011. Allarmatomi subito di quanto a me contestato e rimanendo veramente interdetto per qualche momento, altro non faccio che andare a ricercare la mia Dichiarazione dei Redditi dell’Anno 2008, per vedere dove avrei commesso questa ipotetica mancata dichiarazione. Sfogliando la mia dichiarazione subito mi accorgo, al Quadro “ H “, alla voce ALTRI COMPENSI legge 79/1991, dell’importo da me dichiarato di €. 32.921,48, esattamente quello che mi veniva sollevato come non dichiarato e par il quale avrei dovuto pagare una sanzione pari a 5.406,23 €. Ma la cosa veramente paradossale e che mi ha lasciato francamente esterrefatto, è che tale reddito da me dichiarato e indicato in dichiarazione (bastava andarsi a prendere la mia dichiarazione 2008 depositata al Tributario per accorgersene) altro non era che il reddito da me percepito nell’anno 2008 quale Capitano Reggente. Si, tutto vero, quello che mi veniva contestato come reddito non dichiarato era il reddito da me percepito nei sei mesi in cui ho ricoperto la massima Carica dello Stato – Capitano Reggente e per il quale avevo già pagato le tasse alla fonte, quindi trattenuti dallo Stato come qualsiasi dipendente pubblico, la somma di €. 3.950,60, come si evince nella dichiarazione dei redditi depositata allora. Chiarito velocemente l’arcano con l’ISS e l’Ufficio Tributario dopo essermi recato personalmente, ho chiesto e ricevuto una lettera dove veniva ovviamente annullata la precedente sanzione. Ma visto che i controlli sulle dichiarazioni dei redditi vengono fatti a campione, la mia grande fortuna nei sorteggi ha voluto che anche per l’anno 2012, esattamente il 12 Marzo 2012, la mia dichiarazione dei redditi dei tre anni precedenti, quindi quella dell’anno 2009, venisse sorteggiata e passata ai “ raggi x “, questa volta con altre contestazioni non più da parte dell’ISS, ma da parte dell’Ufficio Tributario. Questa volta mi venivano contestate delle mancate dichiarazioni di Rendite Catastali in Leasing e delle mancate dichiarazioni di redditi di canoni di locazione percepiti da due Società in particolare. Ora, sempre armato della più grande pazienza e collaborazione nei confronti degli uffici preposti al controllo, mi sono recato presso l’Ufficio Tributario, dove assieme ad una gentilissima ragazza addetta al controllo, abbiamo verificato come nel primo caso, cioè per la presunta mancata dichiarazione di Rendite Catastali in Leasing i beni a me imputati altro non erano che un errore di calcolo millesimale, quindi al posto che avere intestato un piccolo appartamento di 48 metri, risultavano intestati alla mia persona svariati immobili. La seconda contestazione della dichiarazione 2009 riguardava un presunto affitto attivo da me percepito da un’azienda che non conoscevo neppure, ovviamente anch’esso non corrispondente al vero. La terza contestazione riguardava un ipotetico affitto attivo da me percepito che però purtroppo altro non era che un affitto passivo, quindi a mio carico. In sostanza anche la dichiarazione dell’anno 2009 a me contestata nel 2012 risultava essere assolutamente regolare e completa in tutte le sue parti con tanto di tasse pagate, anch’essa riconosciuta con nota dall’Ufficio Tributario. Tutta la documentazione originale di quanto da me sopra dichiarato la potete trovare sul sito giornale.sm. Tutto quanto sopra descritto riguardava la mia persona, e fino a qui, visto che i controlli è bene farli in particolare, perché no, a tutti i politici in primis, non capisco come mai nell’arco di 45 giorni circa, per capirci dopo la mia presa di posizione in Consiglio nei confronti di un noto politico Sammarinese, dicevo non mi spiego l’accanimento da parte degli uffici preposti ai controlli, nei confronti di una società di un mio stretto famigliare. Viene da chiedersi come mai cotanto accanimento in così poco tempo nei confronti del sottoscritto e soprattutto in maniera meschina, subdola e forse “ mafiosa “ nei confronti della mia famiglia. A pensar male si fa peccato, ma alle volte ci si azzecca. Io non accetto e non accetterò mai, se così fosse, mi auguro di no, un meccanismo “mafioso” impostato sull’attaccare famiglie intere per attaccare un avversario politico. Le persone preposte ai controlli non hanno nessuna colpa ed è giusto che continuino a fare il loro lavoro e i loro controlli nei confronti di tutti e dico tutti, anche nei confronti però, di chi si può permettere di pagare svariati Leasing con la propria professione, che oltretutto, in taluni casi, dovrebbe avere per legge, registri e protocolli certi che certifichino tutte le operazioni avvenute. Ampia fiducia nei confronti di tutte le persone che a vario titolo lavorano nei diversi uffici preposte ai controlli, profonda condanna nei confronti di una “casta mafiosa” che se fosse accertata e scoperta, dovrebbe finalmente, come prima cosa, ripagare di tasca propria l’intero paese di quanto fraudolentemente sottratto. Mi auguro veramente che quanto da me oggi raccontato, non capiti ad altre persone, e soprattutto che la stragrande maggioranza di questo paese non si faccia intimidire e ricattare da persone meschine e basse che altro non sanno fare che screditare e attaccare personalmente famiglie intere da troppi anni. Non abbiate paura, denunciate i soprusi e pensate al vostro paese in maniera onesta.

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