Il percorso della crisi è stato un “blitz” regolare sul piano legislativo ma ben poco su quello politico. Parte da qui Romeo Morri, per ribadire che le sue dimissioni dal Governo non sono un gesto irresponsabile o scorretto ma hanno smascherato un inciucio, il fidanzamento fra dc, psd e ap, sfociato in un matrimonio, senza coinvolgere il resto del Patto. Poi presenta il bilancio della sua Segreteria di Stato. Un lavoro, ricorda, che si è inserito in un contesto economico difficile, fatto di tagli e risparmi. Ma scuola e cultura, dice, non possono essere delle Cenerentole anche per il futuro. Asilo nido di Falciano, aggiunge, è stato gestito in modo demagogico. Tutti i partiti della maggioranza conoscevano dati e progetto. Mai speso una lira per le consulenze, sottolinea, ma la cultura ha prodotto tanto, grazie alle associazioni sammarinesi che hanno dato tanto e, il percorso delle grandi mostre ha dimostrato quanto fondamentale sia la collaborazione fra turismo e cultura. Il mancato sviluppo dell’Università, ad iniziare dalla facoltà di medicina – ribadisce Morri – resta la mia grande amarezza.
Le scelte di coalizione sono rimandate a dopo Ferragosto. Cerchiamo di far volare alto il Paese, dice Morri. Evitiamo gli scontri personali senza aver paura di raccontare la verità. Nel video l'intervista a Romeo Morri
Sonia Tura
Le scelte di coalizione sono rimandate a dopo Ferragosto. Cerchiamo di far volare alto il Paese, dice Morri. Evitiamo gli scontri personali senza aver paura di raccontare la verità. Nel video l'intervista a Romeo Morri
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