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Riforma fiscale al voto

11 dic 2013
Riforma fiscale al voto
Riforma fiscale al voto
E' una legge figlia di un lungo confronto, che parte dai primi mesi del 2011 e che in tre anni ha visto il contributo di idee del mondo politico, economico e sociale. Così Luca Beccari, relatore di maggioranza, presenta la riforma fiscale e le modifiche apportate al testo tra il deposito in prima lettura e l'esame in Commissione. Gli emendamenti apportati, sottolinea, definiscono nuovi scaglioni e aliquote d'imposta che determinano un incremento della tassazione effettiva più sostenibile, incrementano l'ammontare delle deducibilità qualificate, costituite dagli acquisti in territorio di beni e servizi certificati dalla Smac card, introducono una no-tax area regressiva sino alla soglia di 40 mila euro a protezione delle fasce più deboli. Per i lavoratori autonomi e le imprese individuali si prevede a decorrere dall'esercizio fiscale 2018 l'uniformità con il sistema progressivo di base previsto per tutte le persone fisiche e di contro, il mantenimento di un sistema di tassazione proporzionale al 17% per il periodo 2014-2017. Il maggior gettito assicurerà il superamento delle disposizioni straordinarie adottate nel corso degli ultimi anni. Una riforma che non riforma, commenta Andrea Zafferani relatore di minoranza, un semplice aggiustamento fiscale per racimolare entrate sulle spalle dei redditi certi. Un testo, afferma, commissariato dal tavolo permanente di monitoraggio della riforma, precario, per i tanti decreti delegati previsti e insufficiente sotto l'aspetto del gettito perchè le nuove entrate saranno poco più di 5 milioni di euro. Un testo blindato, prosegue Zafferani. dall'accordo più o meno esplicito raggiunto con la Csu sulla base di pochissime, irrilevanti modifiche introdotte tra la prima e la seconda lettura. L'opposizione, dopo aver tentato di correggerlo, ha manifestato la sua totale contrarietà con l'abbandono della Commissione. La maggioranza, insieme a chi ha di fatto accettato le sue scelte, si prendela totale responsabilità di una riforma iniqua. Per il Segretario alle finanze le due relazioni definiscono bene il confronto politico sulla riforma più importante della legislazione presente. L'obiettivo, ripete Claudio Felici, non è fare cassa, ma raggiungere un sistema moderno di imposizione sui redditi.
Il decreto che attiverà il rilevamento con la Smac è già stato presentato ai sindacati ed è oggetto di confronto in maggioranza: il termine proposto è di sei mesi. Diversi saranno gli strumenti di accertamento dell'ufficio tributario, si cambierà segno nel rapporto tra fiscalità e contribuenti. Ci sarà l'obbligo di dichiarazione delle proprietà all'estero, per le imprese medie la contabilità di magazzino, oltre a questo – prosegue Felici - la possibilità di acquisire dati sulla capacità di spesa e l'attivazione di procedure per accesso ai conti correnti, sono tutt'altro che banalità. E, a tarda notte, Felici risponde alle 98 mail ricevute dalla mail-bombing di Sottomarino: “li ringrazio per il dissenso legittimo, ma le responsabilità che stanno al governo e all'Aula sono quelle di riequilibrare la nostra economia, nel pensare, realizzare e approvare iniziative che vadano in questa direzione”.

Sonia Tura

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