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Legge editoria: Tamagnini ( Su) parla di regime

27 ago 2014
Legge editoria: Tamagnini ( Su) parla di regime
Legge editoria: Tamagnini ( Su) parla di regime
il primo passo per instaurare un regime, in questi nostri tempi elettronici e dell’apparire è quello di impadronirsi dei mezzi di comunicazione, ciò che il Governo DC-PSD sta facendo con
la legge sull’informazione.
Sarà dunque la nuova Autorità Garante per l’Informazione di nomina politica a regnare sui mezzi di comunicazione, punendo i non allineati e premiando chi non disturba i manovratori,
con ciò cozzando contro il disposto dell’articolo 6 della Carta dei Diritti – è garantita la manifestazione del pensiero. La commissione di vigilanza, prima defunta poi resuscitata, non conterà più nulla, salvo in qualche occasione di referendum o elezioni politiche, in maniera sporadica cioè, mentre la democrazia si sviluppa tutti i giorni; la proposta governativa va in questo senso ed è addirittura ridicola. Le commissioni di controllo, per essere rispettose della democrazia, dovrebbero essere
presiedute da persone provenienti dalla minoranza, questo succedeva con la Commissione di Vigilanza, svuotata adesso di ogni potere.
Bisogna mettere in primo piano invece la proprietà dei mezzi d’ informazione, stabilendo precise incompatibilità anche personali, per i consigli di amministrazione, mentre le eventuali sanzioni al codice etico dei giornalisti, dovrebbero essere irrogate da un organo che non sia la vigilanza, organo (Autorità Garante) che adesso rivestirà il ruolo di giudice istruttore e giudice decidente.
Piano piano, il regime si sta delineando, svuotando nel contempo le istituzioni dal di dentro, per far trionfare una sola verità, che è quella del Governo.

comunicato stampa
Roberto Tamagnini
(Sinistra Unita)

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