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Legge procreazione: Cittadinanza attiva chiede confronto slegato da logiche ideologiche

29 ago 2014
Legge procreazione: Cittadinanza attiva chiede confronto slegato da logiche ideologiche
Come riportato nella relazione di accompagnamento al progetto di legge di iniziativa popolare in materia di procreazione cosciente e responsabile, depositato in Segreteria Istituzionale: “In Europa,
con limitatissime eccezioni, è riconosciuto il diritto della donna ad una maternità consapevole, e vi sono più raccomandazioni della UE affinché l’aborto sia legale e sicuro.” Le “limitatissime eccezioni” sono San Marino, il Vaticano e Malta.
Considerare l’aborto reato penale non serve ad impedirlo. Fatto ancor più grave, mortifica e mette in una situazione di pericolo la donna che decide di fare questa scelta, che già sta vivendo il momento più difficile della sua vita, dandole come unica soluzione l’invisibilità. La normativa sammarinese è altamente punitiva, prevedendo una pena che va dai 5 ai 7 anni di carcere.
A dimostrazione del fatto che l’attuale normativa contiene principi ormai superati, non vengono neppure considerati come attenuanti lo stupro, l’indigenza, l’età avanzata... l'unico motivo per cui si possono ottenere due anni di sconto di pena è "l'onore", nel caso in cui il feto sia frutto di un rapporto extra coniugale. La prima conseguenza di questa legge è che le donne sammarinesi devono recarsi oltre confine per poter abortire. Si crea in questo modo una disparità fra persone con differenti risorse economiche e
culturali, che penalizza ovviamente i soggetti più deboli.
Confidiamo che sulla proposta di legge di iniziativa popolare presentata da alcuni cittadini si possa avere un confronto serio e slegato da logiche ideologico/religiose che non devono guidare il dibattito sui diritti in uno Stato laico come il nostro.

Cittadinanza Attiva
comunicato stampa

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