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Arresti Stolfi e Podeschi. L'intervento di Roberto Ciavatta (Rete) in Consiglio

17 set 2014
Arresti Stolfi e Podeschi. L'intervento di Roberto Ciavatta (Rete) in Consiglio
Arresti Stolfi e Podeschi. L'intervento di Roberto Ciavatta (Rete) in Consiglio
Non posso esimermi dal fare un’introduzione alle mie osservazioni che vanno a dare spiegazione dell’intendimento del mio intero intervento.
Qualche giorno fa ero, come sapete, fuori per vacanza e mi è arrivata la notizia dell’arresto di Fiorenzo Stolfi. Allora mi sono chiesto: “Beh, sicuramente succederà qualcosa, il governo dovrà prendere atto”.
Una parte fondamentale di questo governo è il PSD e Fiorenzo Stolfi è, non “era”, la punta di diamante del PSD. Dico: “Qualcosa succederà”. E invece non è successo; non mi aspettavo la sospensione, per me era già incomprensibile il fatto che fosse ancora li. Però non è successo niente e io mi aspettavo invece che il governo ne prendesse atto. Dico questo per dire cosa? In questi gironi mi sono un po’ letto quello che è stato scritto sui giornali, ecc.. Su quello che è stato detto qua in aula si è dipinto un sistema che, ahimè, ha distrutto il paese ma che fortunatamente è stato superato. Lo diceva anche oggi il Consigliere Capicchioni, diceva: “C’era tutto l’interesse”, queste le sue parole, “da parte del sistema a fare in modo che l’Ufficio Tributario non funzionasse, non doveva funzionare”.
E io aggiungo: “C’era tutto l’interesse da parte di quel sistema a fare in modo che anche la Magistratura non funzionasse”. Non c’è dubbio che fosse così.
Lei però pochi minuti prima aveva detto “io sono qui ormai da 30 anni” (una cosa del genere). Lei era qui ed era nel partito con queste persone.
Io voglio spiegare il senso del mio intervento; quindici anni fa ero poco più che un ragazzino, ma poco più che ragazzino sapevo, perché le voci giravano, che se volevo ottenere una licenza, se volevo ottenere un lavoro, dovevo andare da quelle due tre persone li.
Si sapeva chi erano quelle persone, lo sapevo io che ero un ragazzino che non aveva niente a che fare con la politica, credo che a maggior ragione lo sapessero le persone che erano nei partiti con loro. Io mi interesso di quei partiti li, attenzione, non degli altri, magari di quelli che sono fuoriusciti da quei partiti proprio in contrasto e in contrapposizione con le politiche che portavano avanti queste persone; politiche criminali, l’ha detto la magistratura, però purtroppo ancora non l’ha detto la politica. Io aspetto ancora che lo dica e potrebbe dirlo prendendo atto che deve essere ridato mandato alla cittadinanza di votare chi vuole che la rappresenti.
Ma se lo sapevo io, ripeto, lo sapevano le persone che erano dentro. Lo sapevano benissimo, e perché si candidavano e fiancheggiavano, complici, queste persone? Perché probabilmente avevano un tornaconto; il tornaconto poteva essere: “Sì è vero questi hanno delle cordate, gestiscono delle cordate impressionanti. Magari se me li faccio amici qualche voto me lo prendo anch’io”. Oppure “anche se non faccio degli accordi con loro sono comunque nel partito che grazie alle loro cordate ha un peso percentuale tale da garantire forse anche a me di poter entrare in Consiglio”.
C’era la consapevolezza, non potete dire che non eravate consapevoli di chi fossero quelle persone. Ora vi sperticate a dire “fortunatamente è passato questo periodo storico”.
Però io vi parlo dell’altro ieri, o anche di oggi, vi parlo dell’altro ieri o di due anni fa quando poco prima della campagna elettorale feci una segnalazione. Perché qui si ripete anche “Se avete delle informazioni, andate in tribunale”. Io vi voglio chiedere la cortesia di credere che spesso e volentieri, io personalmente e i miei colleghi in tribunale ci andiamo e gli esposti li facciamo; semplicemente non ci interessa pubblicarli sui giornali. Non ci interessa. Ma noi ci andiamo, e abbiamo fatto una segnalazione su una persona che è tutt’ora in uno degli organismi della dirigenza del PSD, persona braccio destro di Fiorenzo Stolfi, che durante l’orario di lavoro faceva campagna elettorale promettendo cene, promettendo favori in caso di ottenimento dei voti, e ho fatto il mio esposto.
Ho fatto un esposto amministrativo e ho fatto un esposto in magistratura. Quella persona, quando è venuta fuori e il responsabile è stato messo al corrente di quello che stava succedendo, ha chiamato tutti i dipendenti a cerchio e ha detto “cosa sta succedendo?”. Io ho spiegato e quella persona mi ha detto “Ciavatta, non metterti in politica perché è un gioco più grosso di te”. Queste sono state le parole di questa persona che è nel vostro direttivo.
E allora io dico “E’ il passato questo?”. No. Questi sono due anni fa. Non è il passato.
E tutte le persone che nell’arco di questi vent’anni che ormai tutti condanniamo sono state fianco a fianco con questi personaggi sono ancora qui in aula. E se sono state (questo è un mio ragionamento) disponibili, negli anni d’oro, negli anni in cui questo paese è stato depredato, se sono stati disponibili a chiudere un occhio perché tutto sommato faceva comodo anche a loro probabilmente lo sono tutt’ora.
Ripeto, parlo di quelli (DC, PSD) che erano consapevoli di quello che stava succedendo nei loro partiti ma col cavolo lo denunciavano allora, magari lo denunciano adesso dicendo “Ah, quella volta era cosi!”.
Eh, e allora torniamo a oggi, e arrivo anche, logicamente, al tema di questo intervento e di questo comma. Nell’intervento prima di me il collega Lazzari, in un bellissimo intervento, ha parlato dell’allontanamento della Vannucci e di alcune indagini che sono state fatte all’interno di Banca Centrale.
Bene, l’ho sentito solo io o era una voce che girava in quest’aula che pare ci fossero state grandi pressioni sulla Fondazione della Banca Centrale per fare in modo che quella persona venisse collocata all’interno, in un ruolo che non esisteva e che non serve ?
Eh, questa qui è una persona, un Segretario di Stato attualmente in carica. E allora io mi aspettavo che si prendesse atto di quello che stava succedendo, perché in questo palazzo noi continuiamo a parlare di una situazione surreale, di un paese che sta andando meglio e finalmente ci siamo lasciati indietro gli anni bui, e fuori c’è il terremoto.
Mi è venuto in mente quel bel film di Lars von Trier, “Melancholia”, quando sta arrivando la stella a distruggere il pianeta e quelli si mettono sotto a una capanna con tre rami dicendo “Qui non ci colpirà”.
E allora tutto questo che collegamento ha con l’assestamento di bilancio? Possiamo fare ragionamenti finché vogliamo sui dati (ci sono alcuni dati che sono sotto gli occhi di tutti) ma il problema, come ho detto la volta scorsa, come ho detto in una qualche sessione di Consiglio di qualche tempo fa, in base ad un bellissimo articolo inchiesta che era stato fatto su Micromega, che diceva che non solo le persone sono corrotte ma anche le leggi possono essere corrotte se le leggi sono fatte da persone che hanno mangiato nel piatto, consapevolmente, di coloro che non rispettavano le norme sammarinesi. Il problema è “chi” fa una legge, perché io posso anche condividere alcune delle osservazioni che hanno fatto i Consiglieri in aula, ovvero che forse potrebbe essere anche accettabile un transitorio fiscale, forse potrebbe anche essere accettabile ragionare sull’apertura di un mutuo di 14 milioni e mezzo per la Strada di Fondovalle (ah, parentesi, perché qui si è detto “rispettiamo la democrazia dell’aula”. Rispettatela voi la democrazia dell’aula perché quell’articolo lì è stato bocciato in finanziaria e io ricordo bene Luigi Mazza la mattina successiva chiamare a raccolta tutta la maggioranza e dire a tutti “se andiamo sotto un’altra volta si va tutti a casa”. E a distanza di otto mesi ci riportate lo stesso articolo in nome della democrazia. Quell’articolo è stato bocciato. Lo avete bocciato anche voi. Voglio vedere con che coraggio adesso cambierete il voto di otto mesi fa!).
Ma ripeto, è importante “chi” fa una norma, è importante “chi” la fa, perché se fosse una persona al di sopra di ogni sospetto (io ho letto anche un articolo di qualche giorno fa di Mario Venturini che dice “Attenzione, se verranno confermate queste cose stacchiamo la spina”), questo cosa significa? Che chi fa le norme ha un peso. E allora io come posso parlare, come se fosse cosa normale di un transitorio fiscale? Ripeto, con persone che nei due partiti che ho citato hanno viaggiato fianco a fianco con questi personaggi e sono state, diciamo, su tutti i palchi con loro e non hanno mai mosso una critica, come posso non avere il dubbio? Ma dico, un dubbio forse illegittimo. Però un dubbio diffuso. Come si può non avere il dubbio che chi è stato fianco a fianco con queste persone per anni, per decenni, in qualche modo non possa reiterare la sorta di corruzione morale che ha già vissuto nel momento in cui ha accettato di fare una strada politica, una carriera politica, all’ombra di queste persone che sapeva bene, come lo sapevano tutti, che erano in queste condizioni.
E allora io alla luce di questo devo considerare il condono fiscale , 4 milioni e mezzo, così intanto ricordo che nel programma economico si diceva “ non si sa se alla fine dell’anno riusciremo a pagare gli stipendi, le tredicesime. In questo modo certamente si. Però vi chiedo anche, nei prossimi anni cosa succederà?. Si dice “vabbè, è una cosa transitoria, capita una volta”. No. È già stato fatto tre anni fa, nel 2010. La stessa cosa, identica. Tra l’altro abbiamo pagato uno dei soliti tanti consulenti (sempre il solito, devo dire che su questo Felici lui ha i suoi nomi, quelli li paga periodicamente e gli fa fare qualcosa) per copiare due articoli su tre di un decreto del 2010. Per carità va benissimo, va molto bene, ma sta di fatto che noi stiamo continuando a dire non agli evasori (non solo agli evasori, ma di certo a tutti gli evasori, non solo a loro, perché conviene a tutti accedere a questo condono fiscale, conviene a tutti, ma certamente conviene agli evasori che avranno la certezza di non venire più accertati), stiamo dicendo, attenzione, “se riesce a tener duro 3-4 anni prima o poi un condono arriva”. E allora è sbagliato, ed è sbagliato soprattutto nel momento in cui ci siano già stati accertamenti, è sbagliato ancor di più in un momento in cui già siamo di fronte a un Tribunale, anche se (e questo è il mantra che viene ripetuto) non vi è la certezza che essendo in tribunale poi in qualche maniera rifondino allo Stato quello che dovevano versare. È una questione di principio. Tu non puoi andare da uno che tu come Stato hai portato di fronte all’autorità giudiziaria e dirgli “ma sai cosa c’è? Ti faccio uno sconto.
Strada di Fondovalle, ho già detto, quello è un articolo già bocciato e io mi auguro che chi ha votato contro a quell’articolo in Finanziaria lo faccia nuovamente, perché considero un atto di arroganza, inaccettabile in quest’aula, questo tipo di atteggiamento.
Poi ci sono Poste PA, i Beni mobili e immobili, tutti i decreti che si stanno succedendo, ripeto si potrebbe ragionare anche su questi, si potrebbe ragionare su tutto, se ci fossero degli interlocutori che già una volta nella loro vita non fossero stati a braccetto con questi personaggi che tutti conoscevano.
E tutti li conoscevano, tant’è che da quei partiti sono usciti e fuoriusciti decine di persone. Tutti lo sapevano, qualcuno si è allontanato proprio per non avere forse a che fare con quelle persone, chi è rimasto in buona parte è ancora qua, e io non posso sentirmi tranquillo nel valutare degli interventi di questa natura, con questi rischi specifici, con persone che già almeno una volta nella vita sono scese questo tipo di compromessi.
È sbagliato? Probabilmente si. Ma probabilmente, lo ripeto, questo è un sentimento diffuso.
E allora io credo che se vogliamo il bene del paese, e tutti lo diciamo, credo che sia opportuno, intelligente, logico, sensato fare un passo indietro e lasciare che il paese possa risollevarsi senza l’ombra del sospetto perché io non voglio cadere nel tranello e nel gioco che colpite le tre punte di diamante allora è tutto risolto. Per me i complici e i fiancheggiatori sono peggio dei ladri perché non hanno nemmeno la coscienza di ribellarsi ad un sistema marcio del quale invece vogliono tentare di approfittare anche loro.
Questo è esattamente quello che un classe politica non deve fare.
E quindi nel ritornare a bomba sulla questione di questo comma e sull’assestamento io dichiaro già da ora che non potrò in alcun modo intavolare una discussione con una classe politica ogni giorno più macchiata (ripeto, coloro che sono direttamente toccati da questi arresti eccellenti. Poi si vocifera che tra qualche giorno ne arriverà un altro. Si vociferava già da mesi che Stolfi sarebbe stato ingabbiato. I tempi magari si dilatano ma poi pian piano si arriva). Non intavolo una discussione con chi è già caduto in queste contraddizioni e in questi accordi sotto banco.

Comunicato stampa RETE

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