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Convention Visitor Bureau, C10: "Lo Stato paga e i frutti li godono altri"

19 nov 2014
Convention Visitor Bureau, C10: "Lo Stato paga e i frutti li godono altri"
Convention Visitor Bureau, C10: "Lo Stato paga e i frutti li godono altri"
E’ di questi giorni la notizia che lo Stato procederà a coprire i 300.000 euro di buco del Convention Visitor Bureau, società che gestisce il Kursaal e che organizza convegni ed eventi. Torna quindi in auge il detto così abusato in Repubblica del “tanto paga Pantalone”: il CVB, pur essendo una Società Per Azioni a partecipazione mista pubblico/privata, costituita per il 52% dall’Eccellentissima Camera della Repubblica di San Marino e per il restante 48% dalle Associazioni di Categoria e da soci privati della filiera turistico-congressuale locale ha visto, infatti, il solo Stato rendersi disponibile a ripianare i debiti.
Gli altri soci si sono defilati in fretta quando è stata ora di sborsare, ma sarebbero invece, a quanto apprendiamo dai giornali e dagli stralci delle dichiarazioni del Segretario Lonfernini, disponibilissimi a gestire la neonata società di gestione pubblica.
Mica male. Lo Stato paga e i frutti li godono altri. E’ successo spesso in passato, ma questa volta il giochino è fin troppo palese.
Noi crediamo che la soluzione della gestione pubblica possa essere soddisfacente, ma l’attuale CDA e gli ex soci che sono co-responsabili del fallimento del CVB con la nuova gestione non devono c’entrare più nulla. Non pensiamo, infatti, che chi non è riuscito a gestire in maniera oculata per tre anni la società, riesca a farlo ora solo perché non ha più debiti da pagare.
Crediamo che la soluzione si possa trovare in tre modi: con la definizione di una Società pubblica di diritto privato, con dipendenti specializzati (alcuni dei quali già presenti nell'attuale staff del CVB) e assunti tramite concorsi, o attraverso l’avvio di un bando pubblico trasparente aperto a chiunque intende riprendere in mano il Kursaal e far rivivere l’attività congressuale del nostro paese oppure attribuendo la gestione direttamente all’Ufficio Turismo e quindi gestirlo internamente alla pubblica amministrazione.
Non è poi possibile che nel nostro Paese nessuno sia chiamato a rispondere per i danni compiuti, ma tutto si celi sempre dietro un silenzio assordante.
Proprio per questo ci chiediamo se non sia il caso che il Governo chieda alla Magistratura, in quanto socio di maggioranza prima ed unico ora, di indagare sulla mala gestione avviando azioni di responsabilità civile contro gli amministratori responsabili della gestione appena trascorsa.

Comunicato stampa Civico 10

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