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Civico10: il problema "dossieraggio"

28 nov 2014
Civico10: il problema "dossieraggio"
Prima il riciclaggio e le intimidazioni mafiose, poi le tangenti e il voto di scambio, accompagnate dal coinvolgimento di membri delle Istituzioni. I pilastri su cui si reggeva la rete di connivenza fra un certo sistema politico e il malaffare vengono piano piano svelati dall’azione congiunta di magistratura italiana e sammarinese, poi portati all’attenzione della popolazione sammarinese dalle ricostruzioni approfondite dei media.
Ma quando sembrava che il quadro delle schifezze fosse abbozzato nella sua complessità, ecco che spunta l’ultimo, grande pericolo, o percepito come tale, per la nostra democrazia: il dossieraggio.
Di cassetti pieni di documenti e video scottanti su determinati personaggi si parlava già nei famosi bar della Repubblica. Ora però che quei cassetti iniziano ad aprirsi e la paura che vengano utilizzati per favorire una o quell’altra parte politica da parte dei potentati economici che dispongono di quelle carte, o dei denari per acquistare i favori dei tanti mercenari che le hanno raccolte, è fondata.
Nei corridoi c’è chi sostiene che la nuova legge sull’editoria possa mettere un freno a questo potenziale fenomeno distorsivo. Civico10 crede che non esista legge democratica che possa contrastare, se mai avverrà, l’eventuale diffusione di mezze verità o, come sono state chiamate, palesi falsità. Una legge simile potrebbe esistere solo se andasse a limitare la libertà di stampa, cosa inaccettabile per una democrazia.
Invece, l’unico modo per evitare questi pericoli, o quella che qualcuno ha già definito come “guerra fra bande”, sia abbattere il muro di omertà che ancora regge attorno alla questione morale.
L’unico modo per sconfiggere le mezze verità, è la verità. Per riuscire ad abbassare i toni dello scontro sociale, per far si che si possa tornare a confrontarsi con serenità e sulla base di una ricostruita e reciproca fiducia, anche fra forze politiche, per disinnescare le bombe in mano ai potentati economici, occorre che chiunque abbia sbagliato si prenda le sue responsabilità. Sia esso un semplice cittadino, o un personaggio politico.
Basta, attendere le perquisizioni della magistratura; basta, incrociare le dita “sperando che non arrivino a me”; basta, attaccarsi al fatto che fino a pochi anni fa le leggi non erano chiare, oppure al “così facevano tutti”. Certi comportamenti, in primis il voto di scambio, hanno distrutto questo Paese e il futuro delle sue generazioni. Se ieri tutto questo non era percepito come un sistema malato, oggi abbiamo tutti gli elementi per essere consapevoli che è stato la fonte prima di questa crisi politica e sociale, distruggendo il territorio e favorendo addirittura l’ingresso delle mafie in Repubblica.
Oggi non ci sono più dita dietro cui nascondersi, le scuse non reggono più. Ognuno si prenda le proprie responsabilità e la politica inizi col dare il buon esempio. Chi deve pagare, paghi senza indugi; chi non pagherà, perché al tempo il fatto compiuto non era considerato reato penale, chieda scusa pubblicamente al Paese e ai suoi cittadini onesti per aver compiuto azioni moralmente condannabili, offra liberamente il suo contributo alla magistratura per ricostruire il quadro nella sua completezza e lasci eventuali cariche di responsabilità.
Si potrebbe ripartire da quelle scuse per ricompattare gli strati sociali del nostro Paese, mai così disgregati e sfiduciati come oggi. Di fronte all’ammissione sincera di ogni sbaglio sarà più facile andare avanti, costruendo le mura di una nuova San Marino sulle fondamenta solide di una rinnovata fiducia reciproca.

comunicato stampa
Movimento Civico10

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