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Naufragio: superstiti a Catania, fermati i due scafisti. Ci sarebbe stata collisione

21 apr 2015
Naufragio: superstiti a Catania, fermati i due scafisti
Naufragio: superstiti a Catania, fermati i due scafisti
Il naufragio del barcone al largo della Libia sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs, arrivato per soccorrere i migranti. Questa la ricostruzione della Procura di Catania. Intanto, due le persone fermate, gli scafisti, accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio, favoreggiamento d'immigrazione clandestina: sono il tunisino di 27 anni, Mohammed Alì Malek, ritenuto il comandante, e il siriano di 25 anni, Mahmud Bikhit. Sono stati indicati da testimoni e riconosciuti in foto. "Siamo di fronte a tragedie sconvolgenti: trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti. Sentiamo questa ferita lacerante". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "E' dovere nostro, dell'Europa, dell'intera comunità internazionale – ha aggiunto - fare di più per poter impedire queste stragi".
Intanto a San Marino, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, sulla recente tragedia dei migranti, esprime sgomento e cordoglio e si associa alla solidarietà internazionale. Un sentimento di particolare vicinanza va all’amica Repubblica Italiana, che da tempo si sta alacremente prodigando per offrire accoglienza e speranze di vita concrete al numero crescente di profughi. “Dinnanzi a queste stragi di innocenti che scappano da territori e paesi martoriati privi di futuro e in cerca di speranza, occorre con fatti concreti offrire risposte corali, che mobilitino definitivamente la comunità internazionale su un problema che sta diventando sempre più insostenibile”.
Con queste parole il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha espresso la forte preoccupazione del Governo sammarinese e assicurato un preciso impegno istituzionale, affinché anche da San Marino possa giungere un segno di solidarietà concreta in favore dei tanti profughi, in particolare donne e bambini, tuttora in condizioni di disagio fisico e morale e alla ricerca di una speranza di vita. Per San Marino, l’Italia, in questa sfida, non può essere lasciata sola; ogni paese coinvolto da questo triste fenomeno ha l’obbligo di sostenerla, condividendo insieme le soluzioni più idonee per superare un’emergenza di così ampia portata. Oggi Valentini porterà in congresso i fatti di questi giorni, per valutare gli indirizzi concreti da adottare. A tal riguardo proporrà l’opportunità di coinvolgere la rete di associazioni umanitarie presenti in Repubblica, in primis la Croce Rossa Sammarinese nell’intento di coordinare un’azione a sostegno dei tanti profughi e delle terre ospitanti.

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