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Banca Centrale: ci si interroga sulle ragioni dell'avvicendamento nel Coordinamento di Vigilanza

25 apr 2015
Banca Centrale: ci si interroga sulle ragioni dell'avvicendamento nel Coordinamento di VigilanzaBanca Centrale: ci si interroga sulle ragioni dell'avvicendamento nel Coordinamento di Vigilanza
Banca Centrale: ci si interroga sulle ragioni dell'avvicendamento nel Coordinamento di Vigilanza - Per i più si è trattato di una sorta di fulmine a ciel sereno e la domanda, immediata, è stata: “che...
Per i più si è trattato di una sorta di fulmine a ciel sereno e la domanda, immediata, è stata: “che cosa sta succedendo a Banca Centrale?”. Forse, però, qualcuno se lo aspettava; per i più informati l'atto poteva essere nell'aria da qualche tempo, suggerito, o forse sollecitato, dalle affermazioni della magistratura. Di certo i vertici di Banca Centrale, Direttore Generale e responsabile della Vigilanza, non ne hanno fatto cenno durante gli spring meeting di Washington, dove hanno incontrato le massime autorità di Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale. Ieri pomeriggio, come noto, il Consiglio Direttivo ha comunicato l'autosospensione dei componenti il Coordinamento di Vigilanza e le relative sostituzioni. Lo stesso Segretario alle Finanze, Giancarlo Capicchioni, si è detto all'oscuro della decisione e ha annunciato che lunedì se ne parlerà in Congresso di Stato. Nessun commento da Via del Voltone, che si trincera dietro il massimo riserbo che ha sempre caratterizzato l'azione di Banca Centrale, dove sembra la fibrillazione sia iniziata all'indomani della nuova ordinanza di arresto per Podeschi e Baruca, emessa dalla magistratura il 9 marzo scorso. Nel documento emergono pesanti sospetti in merito al progetto di investitori russi per una nuova banca. Gli inquirenti ipotizzano trattative e incontri a cui avrebbero preso parte i vertici di Banca Centrale e uomini politici indagati. Di qui, probabilmente, la decisione di fermare le bocce, procedere all'avvicendamento al vertice della Vigilanza, spegnere i riflettori sui più alti funzionari, sicuramente imbarazzati per quei coinvolgimenti ipotizzati. Forse un gesto per favorire l'operato dei giudici, metterli in condizione di fare chiarezza, o forse un messaggio rivolto allo stesso tribunale, una sollecitazione a fare presto, a concludere rapidamente le indagini e sgomberare il campo da ogni dubbio. Al momento non si può che restare nel campo delle congetture, aspettando lunedì, quando probabilmente si saprà qualcosa di più.

Sergio Barducci

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