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Legge sulla rappresentatività: si vota l'articolato

28 apr 2016
Il Consiglio Grande e Generale
Il Consiglio Grande e Generale
La Legge sulla rappresentatività è alle battute finali. Arriva in seconda lettura nonostante timori di spaccature e scontro sociale. Non era una priorità per Upr, Civico 10 e Rete. Lo conferma anche Ap. "Prima ancora – aggiunge Paolo Crescentini del Partito Socialista – serviva la Riforma del Lavoro". Il Psd si dice invece convinto che fosse proprio questo il momento giusto per regolamentare il settore. “Il nostro dovere è tutelare il lavoro – spiega Luigi Mazza - non c'è lavoro senza impresa, vanno regolamentati i rapporti per dare garanzie”. Le distanze sono nette su rappresentatività ed erga omnes. Con distinguo incrociati, sia in maggioranza che nell'opposizione. La vicinanza delle varie forze politiche a questa o a quella sigla – c'è chi accusa – toglie la serenità di una decisione super partes. E le forti divisioni preoccupano un po' tutti. “Non mi sono piaciute le pressioni nate fuori di qui”, confida Maria Luisa Berti. Vale anche per Marco Podeschi: “mi sta stretto – dice - essere tirato per la giacchetta dalle varie associazioni”. C'è anche un'altra partita importante da giocare: quella sullo 0.40. Un emendamento dell'opposizione chiede di togliere il silenzio assenso per la trattenuta in busta paga. Tornando alla legge, qualcuno la paragona a Davide contro Golia. Civico 10 mette in guardia anche dal rischio di un effetto perverso: le persone si iscriveranno ad associazioni più grosse – dice Andrea Zafferani - perché sono quelle che avranno potere nella trattativa.” A chi sottolinea che il tessuto economico sammarinese si fonda sulle piccole attività, Iro Belluzzi ricorda che negli ultimi tre anni gli occupati sono aumentati, e chi ha permesso di recuperare i posti di lavoro persi sono state importanti aziende come la Colombini, l'Asa e la Sit. Roberto Ciavatta lo accusa di aver voluto fare la legge perché gli era stata richiesta. Ed è battibecco a distanza di Rete anche con Ivan Foschi, che poco prima aveva invitato ad un confronto civile. “Ci hanno accusato di essere al soldo di una organizzazione perché la pensiamo diversamente” – dice. Sinistra Unita voterà con la maggioranza, allontanandosi dalla posizione dell'alleato Civico 10, allineato invece a Rete. “Se non ci fossero visioni diverse – afferma Foschi - non saremmo una coalizione ma un partito unico”. Ironizza Podeschi: su questa legge sta decollando il tavolo riformista. Ma ci sono perplessità anche in maggioranza. E sullo 0.40 Valeria Ciavatta ricorda che già nel 2003 l'automatismo del pagamento aveva generato forti tensioni politiche. Contestarlo – spiega - non significa essere contro il sindacato”. Iro Belluzzi ammette: è stato un errore inserire all'interno della legge una norma già esistente. La volontà era quella di creare testi coordinati. L'Aula sta votando l'articolato: sono 42 articoli più un allegato. Al momento ne sono stati approvati sette. Tutti respinti gli emendamenti dell'opposizione. I lavori riprenderanno domani mattina.

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