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In Consiglio bagarre notturna. Sui titoli di debito per ricapitalizzare Cassa Pdcs e Ps lasciano l'Aula. Il governo richiama al dialogo e alla gravità del momento.

2 ago 2017
La Reggenza
La Reggenza
Seduta calda quella di ieri sera in Consiglio. Il Segretario alle Finanze Celli, durante il dibattito sull'assestamento di bilancio, ha presentato un emendamento all'articolo 21 per l'aumento fino a 200 milioni dei titoli di debito pubblico per la ricapitalizzazione di Cassa di Risparmio. Il Pdcs e il Ps hanno lasciato l'Aula denunciando di non essere stati messi a conoscenza della cosa nonostante i vari incontri avuti in questi mesi.
Dalla maggioranza l'accusa di strumentalizzazione perchè, sostengono, l'emendamento era stato consegnato a tutti i gruppi consiliari lunedì: non era presente la cifra esatta, ma sapevano che erano in quell'ordine di numeri.
Sia la maggioranza che l'opposizione hanno convocato per oggi una conferenza stampa.
Facile prevedere che il clima tornerà a riscaldarsi con la ripresa dei lavori dal momento che l'articolo è ancora in fase di discussione. Il Governo non entra nella polemica politica ma nel merito del quadro complessivo dell’intervento perchè, sottolinea, possa essere adeguatamente compreso, non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai cittadini. Con l'“Emissione di titoli del debito pubblico”, scrive il Congresso di Stato, non è stato acceso un debito di 200 milioni di euro ma è stata introdotta la facoltà di emettere titoli – per una cifra complessiva non superiore ad un tetto massimo di 200 milioni di euro – con l’obiettivo di dare concretezza al piano di consolidamento e di rilancio del settore bancario e, soprattutto, di dare il pieno supporto alle esigenze economiche, finanziarie e patrimoniali di Cassa di Risparmio che dovessero manifestarsi nell’imminente scadenza dell’approvazione del progetto di bilancio relativo all’esercizio 2016 in corso di ultimazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Cassa. L’articolo, sottolinea l'Esecutivo, prevede esplicitamente che l’autorizzazione del Governo all’emissione di titoli del debito pubblico è subordinata al “necessario confronto” da svolgersi nell’ambito di una apposita sede istituzionale – istituita formalmente dal comma 6 dello stesso articolo – che prevede il coinvolgimento periodico di tutte le rappresentanze consiliari, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, per valutare con attenzione la sostenibilità e la compatibilità, con il quadro generale della finanza pubblica e con l’andamento dei principali indicatori economici, di eventuali scelte politiche orientate all’uso di strumenti di debito pubblico. Il Governo si dichiara pienamente consapevole della delicatezza della materia e del fatto che, su decisioni di una simile portata, non siano accettabili forzature e atti unilaterali. Sin dalla prossima settimana la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio riunirà la sede istituzionale di confronto, per avviare una discussione seria e approfondita sulle modalità, sui criteri e sulle tempistiche per il reperimento delle risorse finanziarie orientate a una soluzione composita e diversificata, con l’unico scopo di garantire il massimo sostegno al sistema bancario e, in particolare, a Cassa di Risparmio. Alla politica l'Esecutivo chiede di non dimenticare la gravità e la complessità della situazione in cui si trova il settore bancario e finanziario e, più in generale, il Paese.
Con i suoi limiti, e anche con alcuni errori in termini di approccio e di metodo che indiscutibilmente vanno riconosciuti e corretti, si legge nella nota, il Governo si sta impegnando affinché il processo di consolidamento e rilancio del settore bancario, di cui Cassa di Risparmio rappresenta ora e rappresenterà in futuro il pilastro insostituibile, possa andare avanti nell’interesse dei risparmiatori, dei depositanti e delle centinaia di lavoratori impiegati in questo comparto economico.

Sonia Tura

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