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Consiglio: si riaccendono i riflettori sulle banche

23 ott 2017
lavori consigliari
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Il Consiglio si apre nel ricordo dell'ambasciatore Guido Bellatti Ceccoli. Il segretario agli Affari Esteri richiama l'attenzione su un uomo che ha costruito un pezzo di storia della Repubblica. Nicola Renzi si commuove. Guido Bellatti Ceccoli – dice - è stato un alto servitore dello Stato, retto e onesto. Un grande uomo. I riflettori del Consiglio si riaccendono poi sulle banche. I lavori ripartono infatti dal decreto legge 101, per la stabilità economica di San Marino. Bilancio di Carisp e autonomia di Banca Centrale riprendono corpo sulle ali dell'articolo 5-ter che spalma i debiti di Cassa in 25 anni e del numero 2 – che una volta abrogato restituirà piena autonomia all'organo di vigilanza. Alle accuse di dietrofront del Governo, si affianca l'accusa della minoranza di importanti fuoriuscite di capitali dalle banche. La maggioranza invita a non fare terrorismo. Attenzione a diffondere cifre a caso – aveva avvertito venerdì Morganti, riportando numeri ben più contenuti, con uscite di circa la metà del 2015 e 2016. Cifre – sostiene Gian Carlo Venturini che non coincidono con le ultime della raccolta bancaria e che rivelano una perdita di 900 milioni in un anno, di cui 470 dal 31 maggio al 30 giugno. Molti dei quali di sammarinesi e residenti. Il maggior deflusso verso l'esterno – dice – si è verificato proprio durante la telenovela Asset.
“E' giusto che i cittadini sappiano – dice Marco Nicolini - che se i risparmiatori non si fidano più delle banche sammarinesi dovranno accettare di ricevere servizi da uno stato impoverito”.
“Dicendo che il sistema è in ginocchio - afferma Eva Guidi - si inviano messaggi non rassicuranti a risparmiatori e correntisti. La fiducia – ricorda – è difficile costruirla. Basta un attimo per distruggerla”. Lorenzo Lonfernini questa fiducia non l'ha persa. Ha trasferito parte dei suoi soldi in Carisp e invita i colleghi a fare altrettanto. “Per dimostrare che noi per primi crediamo nel sistema bancario e nella sua capacità di ripresa”. Marco Podeschi punta il dito sulla guerra dei numeri. C'è chi – accusa – ha disquisito su quanti milioni sono usciti dalle banche. In passato l'opposizione non ha mai diffuso queste informazioni, c'era riserbo. Invita a non dimenticare che si parla di persone. “Le banche – dice – sono fatte di dipendenti. Non possiamo essere noi i primi a dire che non c'è fiducia, a mettere in discussione il bilancio”. Per Denise Bronzetti quando si parla di Cassa si scontrano spesso interessi particolari. E' su questo – dice - che va fatta chiarezza. La forzatura su Cassa – dice - cela interessi di parte.” Sull'articolo 5 ter, c'è chi rileva una forte connotazione politica e la discrezionalità del CCR. Mussoni chiede di non sottoporre a ratifica il provvedimento ma di riscriverlo tutti insieme cogliendone gli aspetti condivisibili.
“Il bilancio di Cassa non deve essere messo in discussione – dice Nicola Renzi, per quello che ha sempre sostenuto il Fondo Monetario, perché quel bilancio è stato votato da tutti i membri del cda e non è stato fatto da Savorelli ma da agenzie di revisione.” Il Segretario alle Finanze, sulla mission del Direttore di Bcsm Capuano: “si procede nel percorso intrapreso, nel rilancio e accreditamento internazionale”. Non lo preoccupa mettersi da parte in caso lo decidesse la maggioranza perché – dice – prima di tutto vengono i progetti politici”.

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