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Sciopero, il Governo replica alla Csu: "Una scossa non serve affatto"

15 mag 2018
Congresso di statoSciopero, il Governo replica alla Csu: "Una scossa non serve affatto"
Sciopero, il Governo replica alla Csu: "Una scossa non serve affatto" - Legittimo ma con effetti inevitabili nel rapporto con i sindacati”. Parola del Governo
Legittimo ma con effetti inevitabili nel rapporto con i sindacati”. Parola del Governo che in una nota dai toni perentori commenta la proclamazione dello sciopero, respinge le accuse e rimanda alla CSU quello che definisce “cahiers de doléances”, vale a dire l'elenco delle lamentele usato per giustificare la scelta di scendere in piazza.

“Il problema sono gli atti del tribunale? - si chiede il Congresso di Stato - il problema sono i fondi dei lavoratori raccolti in FONDISS, “rubati” per qualcuno senza che la CSU, rappresentata nel Comitato Amministratore, smentisse? Ragioni - sottintende l'Esecutivo - per motivare scelte già assunte da tempo, forse per tornare in sintonia con forze politiche che avevano inneggiato a più riprese alla mobilitazione, oppure per continuare a esercitare un ruolo che – punzecchia - deve essere riempito di sostanza e arricchito di contenuti che al momento pare siano piuttosto scarsi”.

Superfluo per l'Esecutivo anche il richiamo alla 'scossa', slogan motivazionale lanciato dalle organizzazioni sindacali per la mobilitazione: “Non serve affatto” – è la secca replica. Spiegano che “la scossa viene data al governo ogni mattina dalla volontà e dall’impegno di realizzare riforme strutturali finalizzate a fare uscire il Paese una volta per tutte da una crisi complessa con paradigmi e scenari del tutto inediti”. “La scossa – continuano - è stata data all’intera comunità dalla vera condizione in cui si trovano il bilancio pubblico e il sistema bancario, che purtroppo scontano anni di non decisioni, scelte clientelari, politiche dello struzzo in cui era più semplice concedere tutto a tutti senza verificare se i conti fossero in ordine”. “Oggi - rimarcano - ci troviamo tutti a pagare un conto salatissimo”. Ma non mancano le rassicurazioni: “Nessuna volontà di sottrarci alle responsabilità – dicono, confermando l'apertura al dialogo senza rinunciare tuttavia ad un monito sul finale: “E’ necessaria onestà intellettuale – conclude il Governo - rispetto ad alcune affermazioni della CSU in relazione a colpe o ad atteggiamenti che non abbiamo e non ci appartengono e che forse da un lato possono servire a scaldare la piazza, ma dall’altro denotano distanza rispetto ai reali problemi del Paese”.

sp

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